Agguato Montichiari, ci sono anche fatture false per oltre 450mila euro

Non solo droga e armi nei rivoli di indagine nati dalle investigazioni sull’agguato a Angelo Ferandi del marzo 2024. «Contestualmente, militari della Guardia di Finanza, con il supporto di moderni mezzi tecnici e unità cinofile «cash dog», hanno dato esecuzione, nelle province di Brescia, Milano, Bergamo, Verona, Mantova, Ferrara e Rovigo, a 19 perquisizioni finalizzate a corroborare ipotesi delittuose connesse alla commissione di illeciti penal-tributari» scrive infatti la GdF.
In particolare, nel corso delle attività investigative, i finanzieri hanno svolto mirate indagini economico-patrimoniali grazie alle quali è stato possibile ricostruire l’esistenza di due gruppi criminali dediti all’emissione di fatture per operazioni inesistenti per un valore di oltre 450.000 euro.
I coinvolti
Ancora una volta al centro della vicenda ci sono l’agente di Polizia locale Francesco Colicchio e l’imprenditore bergamasco che lo finanziava: «L’agente infatti aveva ruolo di intermediario, in favore dell’imprenditore bergamasco, nel reperire documentazione fiscale fittizia mediante il coinvolgimento di una società cartiera gestita da pregiudicati bresciani e operante nel settore edile.
Parallelamente, l’imprenditore, era al centro di un secondo gruppo criminale che, attraverso società cartiere nel ferrarese, avrebbe emesso fatture per operazioni inesistenti in favore di due aziende bresciane, trattenendo quale compenso il corrispettivo Iva dovuto».
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