Più di 60 milioni e 3 km per la nuova variante della 237 del Caffaro

Un’opera attesa da molto dai cittadini e da chi viaggia per lavoro. Stamattina, nella Casa della Valle Sabbia di Nozza, è stato presentato il progetto esecutivo del tratto di Variante alla 237 del Caffaro che partirà a nord di Vestone per raggiunge la Pieve di Idro, bypassando così l’abitato di Lavenone.
Il progetto
Un’opera da oltre 60 milioni di euro, frutto della sinergia tra Regione Lombardia (28,5 milioni), Provincia autonoma di Trento (27,5) e Fondo Comuni confinanti (4,5).
Poco più di 3 km di strada suddivisa in due stralci. Ad illustrare il tracciato Pierpaola Archini, dirigente del settore Strade della Provincia di Brescia.
Il primo prevede al km 38+500 della provinciale - a nord di Vestone più o meno di fronte ai magazzini Italgros - la realizzazione di due rotatorie e di un ponte in acciaio di 44 metri che serviranno a scavalcare il fiume Chiese. Per questo primo intervento, previsto a partire da ottobre, sono previsti 13 mesi di lavoro.
Per il secondo stralcio, con i lavori che partiranno a primavera del 2026 e si concluderanno in un paio d’anni, è in corso di validazione una variante al progetto esecutivo già approvato, allo scopo di evitare il coinvolgimento nell’ultimo tratto dell’attuale 237, che rimarrà come via alternativa. Qui ci sono da realizzare un tratto di 500 metri fino all’imbocco di una prima galleria, che si svilupperà per altri 900 metri e si chiamerà «Cima Antegolo», poi un ponte in curva lungo 65 metri, che attraverserà nuovamente il Chiese fino all’imbocco della galleria «Monte Coste», che permetterà di raggiungere l’area adiacente alle attuali paratoie del lago d’Idro.
Qui verrà realizzata un’altra rotatoria dalla quale partirà in futuro anche il nuovo ingresso alle frazioni alla sinistra idrografica dell’Eridio: «I 10 milioni di euro necessari ci sono. Aiutateci a superare la fase progettuale» ha detto il sindaco Armani ai colleghi.
Il futuro
Presenti all’incontro, oltre all’assessora regionale Claudia Maria Terzi, che ha sottolineato l’importanza dell’opera come direttrice storica e strategica tra Lombardia e Trentino, il consigliere provinciale delegato Paolo Fontana, che ha evidenziato i benefici di sostenibilità e mitigazione ambientale dell’opera e il presidente della Comunità montana Giovanmaria Flocchini.
«Questa variante - ha detto il presidente Flocchini - è l’inizio di un percorso di modernizzazione della viabilità che aspettavamo da anni. Ma ora bisogna pensare anche al tratto tra Barghe Nord e Vestone Nord».
Su quest’ultimo punto si è espresso nel ruolo di portavoce dei colleghi e delle realtà produttive della zona il sindaco di Casto Fulvio Freddi: «Manca ancora il tratto fra Barghe nord e Vestone Nord - ribadito con dicisione -. Causa di disagi notevoli, anche solo per le maestranze che ogni giorno faticano a recarsi al lavoro. Occorre attrezzarsi al più presto».
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