«Il 2026 sarà l’anno della Selca», ma sul tavolo resta il rebus fondi

Il bollino nero ambientale della Vallecamonica si chiama ex Selca di Forno Allione, a Berzo Demo. Un sito industriale dove, nonostante tutto, sono ancora stoccati da quasi due decenni rifiuti industriali pericolosi, frutto dell’attività della Selca spa.
Una lunga storia
L’azienda, prima del fallimento nel 2010, trattava e stoccava rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, con operazioni di messa in riserva e recupero metalli e altre sostanze inorganiche. Dopo l’abbandono del sito, i materiali sono rimasti all’interno dei capannoni e sui piazzali, esposti all’azione del vento e al dilavamento dell’acqua, con anche infiltrazione nel terreno.
Nonostante le battaglie intraprese, i ricorsi e gli appelli, le ordinanze e le sentenze, la situazione non è mai cambiata e neppure un grammo dei rifiuti che si sono accumulati è stato spostato, bonificato o messo in sicurezza. Dopo il fallimento, è stato nominato un curatore e oggi nel patrimonio del fallimento sono rimasti solamente due milioni di euro circa, più o meno il dieci per cento di quanto servirebbe per lo spostamento, in una discarica autorizzata, dei materiali. Ma neppure la destinazione finale, dopo qualche ipotesi di trasporto in Germania o in altri siti europei, sembra più certa.
In campo ci sono il Comune di Berzo Demo, che ha emanato nel tempo più ordinanze, sempre disattese, la Comunità Montana, la Provincia e la Regione, ma anche l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente e la Prefettura, che negli ultimi anni ha convocato più volte un tavolo di concertazione.
A che punto siamo
Il nodo risorse, oggi, è fondamentale, anche se diversi enti si sono impegnati ad appostare dei fondi per risolvere il problema. Da ultima la Lombardia, con l’assessore all’Ambiente e Clima Giorgio Maione che ha fatto del caso ex Selca uno degli obiettivi principali del suo mandato, promettendo di voler risolvere questo bubbone entro il prossimo anno. Le ultime battute parlano dell’arrivo di un nuovo curatore, in affiancamento all’attuale. Ma la sensazione di tutti è di essere arrivati a qualsiasi azione abbondantemente fuori tempo massimo.
Non a caso, della ex Selca si è parlato anche ieri, in occasione dei 25 anni dell’Arpa: «Il 2026 sarà l’anno della Selca, è un impegno che ci siamo assunti» ha ribadito l’assessore. Che, pure, ha ricordato che l’attenzione verso la Valcamonica resta alta: «Insieme al sindaco di Darfo abbiamo iniziato a ragionare sull’ipotesi di realizzare anche lì, come a Brescia, una sede più strutturata».
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