10mila in piazza per Gaza: l’amarezza per l’esito violento del corteo

Gli organizzatori: «Legittimo e in linea con lo sciopero cercare di bloccare la stazione. Sono stati picchiati ragazzi di 16 anni»
Un momento dello sciopero per Gaza in piazza Vittoria - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Un momento dello sciopero per Gaza in piazza Vittoria - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Il giorno dopo è sempre il più difficile. È quello delle opinioni, dei «se» e dei «ma». È il giorno delle polemiche. E spesso porta il peso dell’impostore.

Rischia di accadere anche stavolta, con le violenze serali di Brescia che fanno eco a quelle di Milano e che tentano di oscurare il lungo e partecipato lunedì di sciopero generale a sostegno della popolazione palestinese.

10mila in piazza

Eppure alla fine della giornata quella quota 10mila (che ricorreva nei bilanci degli organizzatori già dalla mattina) è stata davvero raggiunta. All’ombra della Loggia c’era un fiume umano a sventolare bandiere, a urlare lo sdegno contro lo sterminio a Gaza, a dare materia ad un sentimento di dolore e disagio che da mesi si annida latente nella coscienza della società civile di fronte al massacro perpetrato dall’esercito di Israele in Palestina.

E così il popolo sceso in piazza della Loggia era fatto da studenti, docenti, lavoratori, da famiglie con neonati nei passeggini. Mentre a Bologna veniva bloccata l’autostrada, a Livorno il porto, a Napoli e Milano le stazioni centrali, a Brescia la rappresentazione plastica dell’appello a «bloccare tutto» si consumava sulla linea della metropolitana cittadina.

Prima le tensioni

Intorno a mezzogiorno centinaia di studenti si distaccano dal corteo, scendono nelle viscere della città e bloccano l’intera linea da Prealpino a Sant’Eufemia-Buffalora. Tra i manifestanti e qualche utente del metrò volano parole grosse, poi l’intervento degli agenti di polizia consente il ripristino del servizio dopo circa 15 minuti. Ma le proteste proseguono sottoterra all’ingresso della fermata Vittoria, che resta inaccessibile. In centinaia, quasi tutti studenti, bloccano lo scalo urlando slogan in difesa della popolazione palestinese, contro Israele e anche contro il governo Meloni. Qui si consumano gli ultimi attimi di tensione: una provocazione, qualche screzio, un parapiglia. Ma non c’è mai colluttazione. Poca cosa rispetto a ciò che accadrà dopo.

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Sciopero generale per Gaza, studenti bloccano la metro in stazione Vittoria

Poi la battaglia

Alla seconda chiamata pomeridiana gli organizzatori si aspettavano invece una partecipazione modesta. In tanti erano scesi in corteo la mattina e la manifestazione di qualche ora dopo era poco più che simbolica. E invece altre migliaia di persone si sono riversate in piazza Duomo, allo stesso grido, con la stessa verve pacifica.

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Il corteo per Gaza in piazzale della Repubblica a Brescia

Eppure succede qualcosa. Un costone del corteo si stacca e si incammina lungo via Gramsci: l’obiettivo è bloccare simbolicamente la stazione centrale, come in altre città italiane. Ma la tensione è palpabile ad ogni metro avanzato. Sono da poco trascorse le 20 quando in piazzale della Repubblica si consuma lo scontro tra gli agenti di polizia – che sbarrano la strada a protezione della stazione – e i manifestanti.

«Si è trattato della volontà di alcune componenti giovanili della manifestazione di tradurre in pratica anche a Brescia quel motto di “bloccare tutto” – spiega Umberto Gobbi, tra gli organizzatori del Coordinamento Palestina –. Bloccare la stazione era un’azione simbolica del tutto legittima, che rispondeva pienamente all’obiettivo condiviso nello sciopero».

E invece manganellate e lacrimogeni da una parte, sassaiole e bottigliate dall’altra.

Cos’è andato storto

Cos’è andato storto? «Non c’erano infiltrati né era un’azione premeditata – continua Gobbi –, piuttosto da parte della sindaca Castelletti e del questore Sartori mi sembra ci sia un ribaltamento dei termini della questione sulla violenza. I celerini si sono accaniti contro ragazzi di 16 anni, che mettevano solo il corpo contro gli scudi. Alla fine quattro giovanissimi sono rimasti feriti e una decina di ragazzi è rimasta contusa con tagli alla testa».

Sulla stessa linea Giorgio Cremaschi (Potere al Popolo): «Un intervento inaccettabile delle forze dell’ordine contro sedicenni che volevano andare in stazione. La violenza comunque non cambia l’importanza della giornata, senza precedenti per la città. Bisogna tornare agli anni Settanta per ricordare manifestazioni di questa entità».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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