Vertici del Trasporto pubblico: premiato il «modello Brescia»

Claudio Bragaglio: «Restano però due nodi aperti»
Studenti in attesa di poter prendere l'autobus
Studenti in attesa di poter prendere l'autobus
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I chiarimenti al Decreto del presidente del Consiglio dei ministri premia il modello Brescia, serve però un sostegno concreto. Lo sostiene Claudio Bragaglio, presidente dell'Agenzia del Tpl (Trasporto pubblico locale) che in una nota precisa: «Con riferimento all'ultimo Decreto che disponeva per le scuole "che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9.00", il chiarimento da parte del Capo del Dipartimento per il  Sistema educativo di istruzione e formazione, dott. Marco Bruschi, viene chiarito che tale disposizione "non dispone in maniera perentoria di modificare l’entrata in assenza di  dichiarati stati di criticità o di pericolo"». Ed aggiunge che «dove le situazioni territoriali hanno mostrato di funzionare, nulla ha la necessità di essere al momento cambiato». In sostanza, il presidente Bragaglio dice: «Va bene così: chiarimento o cambiamento, che dir si voglia, è di per sé un fatto positivo che ha accolto le proposte di Brescia e di numerose Agenzia del Tpl».

Claudio Bragaglio con il direttore Alberto Croce ringrazia i parlamentari bresciani che si sono prodigati per sollecitare «questo indispensabile chiarimento ministeriale».

Ma non è finita: «Si tratta ora di affrontare - proseguono i vertici dlel'Agenzia - le questioni aperte riguardanti il reperimento delle risorse necessarie per il Tpl, i potenziamenti indispensabili per evitare che possano determinarsi, per il sovraffollamento, fenomeni di contagio».

Le quesioni principali sottolienate sono due: «la prima, natura e filiera dei finanziamenti che devono riguardare non solo grandi infrastrutture del futuro o l’acquisto di nuovi mezzi pubblici, ma nell’immediata emergenza il finanziamento di attività di esercizio per le Aziende del Tpl, in modo da poter disporre già fin d’ora di mezzi sufficienti e, nell’eventualità di ulteriori esigenze, di poter fare immediatamente leva anche a Brescia sull’apporto dei mezzi gestiti dalle Aziende che operano con autobus a noleggio (NCC)».

Secondo punto: «la non adeguatezza delle modalità di finanziamento del Tpl che, in base alla normativa precedente l’emergenza, rischiano persino di non poter intercettare le rilevanti risorse economiche nazionali anti Covid-19 che sono state impegnate (e che verranno ulteriormente stanziate) a favore di Regioni, Comuni e Province. Questo è quanto è già avvenuto anche a Brescia. Al punto che, pur in presenza di risorse rilevanti - superiori a 100 milioni di euro - destinate a questo scopo al territorio bresciano, non risulta al momento che vi sia una significativa ricaduta a sostegno del TPL, nonostante i servizi di trasporto collettivo rappresentino uno dei fattori di potenziale rischio di contagio».

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