Vandali alla scuola di Cellatica: davanti al giudice chiedono scusa

Accusati dell’incendio della «Leonardo da Vinci» i quattro minori arrestati ammettono le loro colpe
La scuola di Cellatica devastata  - Foto Gabriele Strada/Neg - © www.giornaledibrescia.it
La scuola di Cellatica devastata - Foto Gabriele Strada/Neg - © www.giornaledibrescia.it
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Si sono riconosciuti nei video che prima hanno registrato le loro prodezze e poi sono finiti tra gli atti dell’inchiesta. Hanno ammesso la loro responsabilità e chiesto scusa. Al termine degli interrogatori di garanzia che si sono tenuti ieri mattina al Tribunale per i minorenni, davanti al giudice delle indagini preliminari Laura D’Urbino sono tornati da dove sono venuti e da dove sono trattenuti dallo scorso 31 ottobre: due a casa, due in comunità. I loro avvocati non hanno chiesto la revoca o la sostituzione delle misure cautelari. Il loro immediato futuro non pare destinato a cambiare di molto rispetto al loro presente.

Verso il processo

Della devastazione della scuola elementare «Leonardo da Vinci» di Cellatica andata in onda lo scorso 18 settembre, i quattro ragazzini - tra i 14 e i 16 anni - individuati dai carabinieri della stazione di Gussago grazie anche alla visione delle immagini del sistema di videosorveglianza attivo nei pressi della scuola, torneranno a parlare nel prossimo futuro, quando dovranno affrontare il processo con l’accusa di incendio doloso e danneggiamento.

Chi risarcirà? Se sulla loro responsabilità penale, anche alla luce delle loro ammissioni, paiono non esservi più dubbi, su quella civilistica, legata al risarcimento degli ingenti danni attribuiti ai quattro, al momento ci sono poche, pochissime certezze. Nel processo minorile, infatti, non è prevista la costituzione di parte civile: il danneggiato non è parte del giudizio e non può pertanto chiedere al giudice di essere risarcito. Per rientrare dei 350mila euro necessari per ripristinare i locali e rimpiazzare i beni della scuola andati distrutti sarà probabilmente necessaria una causa civile, magari ai genitori dei quattro che quella domenica pomeriggio diedero fuoco a banchi, sedie, librerie e imbrattarono muri, porte e lavagne, anche elettroniche.

I cantieri

I lavori per il ripristino della «Da Vinci» non sono ancora iniziati, e non si sa ancora quando partiranno. Nel frattempo i bambini, circa 170 in tutto, sono stati dirottati tra le aule dell’oratorio e quelle della scuola media. Il rischio è che debbano restarci fino alla fine dell’anno scolastico: ben difficilmente potranno tornare nella loro scuola entro la primavera.

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