Vaccino Covid, in arrivo il 90% delle dosi per tutti i sanitari
L’annuncio della consegna in anticipo di almeno una settimana delle prime dosi di vaccino antiCovid ha spinto a cambiare strategia coloro che lavorano alla distribuzione del vaccino. Solo al termine della prima fase - della durata di circa un mese - si saprà esattamente quanti medici, infermieri e personale sanitario, oltre ad ospiti e personale delle Rsa avranno scelto di farsi vaccinari per evitare di avere la Covid-19, la malattia causata dal virus Sars-Cov-2.
Dunque, un’inversione di programma che, inizialmente, prevedeva la raccolta delle adesioni e dei consensi informati prima dell’avvio della campagna. Se tutte le procedure di verifica sul vaccino Pfizer Biontech da parte di Ema e di Aifa (le agenzie regolatorie europea ed italiana) saranno completate favorevolmente - Ema ha fissato per lunedì 21 dicembre una riunione straordinaria, con un anticipo di otto giorni rispetto al programma annunciato - il nostro Paese partirà con le prime vaccinazioni al personale sanitario il 27 dicembre. Si tratta di una simbolica data comune con alcuni Paesi dell’Unione europea, mentre per la campagna vera e propria la data ventilata è quella del 6-7 gennaio.
Tre i passaggi obbligati: il via libera dell’Ema alla commercializzazione del prodotto dopo averne valutato efficacia e sicurezza in base alla documentazione ricevuta dall’azienda farmaceutica; il passaggio in Commissione europea e il via libera di Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, che ha giurisdizione nel nostro Paese. Intanto, si ha il conteggio finale di coloro che hanno diritto a chiedere gratuitamente la vaccinazione in questa prima fase.
A Brescia e provincia sono circa 26 mila, mentre il primo stock include già due dosi per persona (la prima ed il richiamo dopo circa venti giorni). I vaccini - che richiedono di essere conservati a meno 80 gradi - verranno consegnati direttamente ai luoghi di stoccaggio (a Brescia negli ospedali pubblici e privati) dalla stessa Pfizer che li trasporta dalla sua sede europea in Belgio.
Le dosi per la prima fase saranno, dunque, 51.741 pari al 90% delle persone appartenenti alle categorie da vaccinare in via prioritaria nella parte iniziale della campagna. Dello stock di 51.741 dosi, quelle destinate al territorio dell’Ats di Brescia sono 45.094 e saranno 6.647 per l’Asst di Valcamonica (Ats della Montagna). A livello regionale, sempre con la logica del 90% di quelle stimate, le dosi consegnate saranno 305mila. Prevedere che a vaccinarsi siano nove persone su dieci di quelle appartenenti alla prima categoria è un segnale di ottimismo.
Ricordiamo che la vaccinazione anti-Covid, oltre ad essere gratuita, è anche volontaria. Dunque, nessun obbligo. Per questo, se la percentuale di adesioni tra i primi dovesse essere inferiore al 90%, le fiale non andranno ovviamente sprecate ma utilizzate per le categorie alle quali, a scalare, verrà offerta la possibilità di vaccinarsi (persone fragili e anziani prima della popolazione generale).
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