Vaccini: slittano di un mese i tempi per gli «over 80»

Per gli over 80 slitta di un mese la vaccinazione anti-Covid. Di due mesi per tutti gli altri, ad effetto domino di categoria in categoria fino alla popolazione generale che, in base a previsioni imprevedibili, dovrà trascorrere l’estate senza essere immunizzata.
Nell’aggiornamento in tempo reale sulla campagna vaccinale questa è dunque la novità di ieri: le nuove date dopo la revisione del Piano nazionale vaccini Covid-19 annunciata sabato sera durante la riunione del Commissario per l’emergenza Arcuri con le Regioni. A specificarlo è il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri: «La riduzione di dosi comunicate da Pfizer e Astrazeneca faranno slittare di circa quattro settimane i tempi previsti per la vaccinazione degli over 80 e di circa 6-8 settimane quelli ipotizzati per il resto della popolazione. Da oggi le dosi a disposizione sono utilizzate anzitutto per effettuare il richiamo nei tempi previsti a coloro che hanno già ricevuto la prima somministrazione, cioè gli operatori sanitari».
In concreto, per Brescia e provincia significa che tutte le persone che hanno più di ottant’anni e che, in base al piano vaccinale iniziale, avrebbero dovuto fare da apripista alla seconda fase, verranno vaccinate a partire da metà marzo. In base ai dati demografici, nel Bresciano gli ultraottantenni sono più di 85mila. Ma non è il numero sul quale si deve basare l’effettivo bisogno di vaccini a loro dedicati perché gli anziani, in gran parte, dovrebbero essere già stati vaccinati prima poiché residenti nelle Rsa.
Per loro, tuttavia, così come per molti medici di famiglia e dei pediatri, per il personale dell’Areu e delle Croci e per buona parte, ancora, del personale sanitario e sociosanitario delle strutture, la fase vaccinale è stata sospesa. La decisione è stata assunta soprattutto dall’Asst Spedali Civili, la realtà con i numeri maggiori (oltre 25mila vaccinandi) che nei giorni scorsi ha ricevuto la metà delle dosi attese da Pfizer.
La direzione ha scelto di proseguire con quelle certe dell’azienda americana per garantire il richiamo a coloro che sono stati vaccinati con quel farmaco. Puntando, invece, sui vaccini di Moderna (più facili da maneggiare) per iniziare l’immunizzazione degli anziani nelle Rsa. Il tutto, nella speranza che Pfizer possa rispettare i patti.
Il piano. È la stessa Casa farmaceutica americana a precisare: «Dalla prossima settimana tornerà a regime la fornitura di vaccini Pfizer ridotta perché si è dovuto riadattare il sito produttivo belga di Puurs, a fronte di una maggiore richiesta da parte dell’Unione Europea, riadattamento che ha bisogno di una approvazione di regolarità da parte dell’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali». Le fiale previste dal piano di ordinazione anche del nostro Paese sono state inviate con regolarità dall’8 al 18 gennaio, dopo c’è stata una riduzione che per i centri più grandi, come l’Asst Spedali Civili di Brescia, è stata anche del 50%. Se non si registra un’inversione di tendenza, il «ritardo» per Brescia potrebbe arrivare fino a centomila fiale. A slittare di circa un mese non è solo l’avvio delle vaccinazioni agli over 80, ma anche ai pazienti fragili, oncologici, cardiologici ed ematologici. Il numero non è ancora stato esattamente quantificato anche se i pazienti con una cronicità complicata associata a fragilità residenti nel territorio dell’Ats di Brescia sono circa 18mila, ai quali si devono sommare i «complicati», pari a circa 150mila.
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