Vaccini, record nel Bresciano: under 60, riprendono i richiami

Sedicimila somministrazioni nella sola giornata di lunedì. Dalla Commissione via libera al richiamo con siero diverso
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VACCINI, RECORD NEL BRESCIANO
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Record di vaccinazioni in un solo giorno, con 16.003 somministrazioni nel Bresciano registrate lunedì scorso: 10.771 prime dosi, e 5.232 richiami. Un numero, quello delle seconde dosi, in netta ripresa dopo le cifre smilze dei giorni precedenti, dovute anche, in parte, alla sospensione dei richiami agli under 60 vaccinati con AstraZeneca.

Si tratta soprattutto dei dipendenti delle scuole, appartenenti alle forze dell’ordine o lavoratori dei servizi sanitari per i quali la somministrazione della seconda dose riprenderà da domani con l’utilizzo del vaccino Pfizer o Moderna, dopo il via libera di Commissione tecnico-scientifica e di Agenzia italiana del farmaco al cosiddetto «mix vaccinale».

Chi ha già l’appuntamento si presenterà regolarmente, chi invece ha visto cancellata la data della somministrazione (nel Bresciano si tratta di 1.228 persone) dovrebbe essere già stato ricontattato tramite Sms o telefonata per fissare il nuovo appuntamento.

Per il personale scolastico, le forze dell’ordine, gli assistenti di studio e i professionisti del settore medico, la campagna vaccinale era partita ai primi di marzo, con le prenotazioni allora in mano al portale di Aria e l’utilizzo del siero di AstraZeneca. Dopo i recenti casi di reazione avversa al vaccino - tra cui quello del 54enne bresciano Gianluca Masserdotti, deceduto dodici giorni dopo l’inoculazione e su cui la Procura di Brescia ha aperto un’inchiesta - le autorità sanitarie nazionali avevano dato indicazione di non utilizzare questo vaccino per gli under 60, obbligando di fatto le regioni a riorganizzare il piano e a riprogrammare gli appuntamenti. Ieri la conferma della ripresa delle seconde dosi per gli over60 già vaccinati con AstraZeneca. «Qualche giorno o qualche settimana li dovremo perdere - ha anticipato il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana - perché si dovrà riprogrammare la distribuzione dei vaccini». In particolare, già nei giorni scorsi in Lombardia è arrivato un consistente rifornimento di Moderna che potrebbe essere destinato a queste vaccinazioni.

Da Cts e Aifa sono già arrivate intanto le indicazioni per procedere con il «mix vaccinale» o «vaccinazione eterologa». Domenica è arrivato il parere della Commissione tecnico scientifica (recepito lunedì dall’Agenzia italiana del farmaco), che in merito all’utilizzo di questa schedula vaccinale ha precisato che «tale approccio è sostenuto dai dati clinici che derivano da due studi clinici pubblicati nelle ultime settimane condotti rispettivamente in Spagna e in Inghilterra, e che mostrano buoni risultati in termini di risposta anticorpale (CombiVacS) e sicurezza (in termini di accettabilità degli effetti collaterali)» ed ha espresso «parere favorevole all’inserimento di Comirnaty (il vaccino di Pfizer, ndr) e Vaccino Covid-19 Moderna come seconda dose per completare un ciclo vaccinale misto, nei soggetti di età inferiore ai 60 anni che abbiano già effettuato una prima dose di vaccino VaxZevria (AstraZeneca, ndr)». La Commissione tecnico scientifica ha inoltre precisato che sulla base dello studio di CombiVacS, ossia la risposta anticorpale, «si ritiene che la seconda somministrazione con vaccino a mRna (Pfizer o Moderna, ndr) possa avvenire a distanza di 8-12 settimane dalla somministrazione di VaxZevria.

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