Vaccini e richiami, per la fase due in campo 214 farmacie

E da lunedì nei poli territoriali bresciani via ai tamponi gratuiti anche per la fascia d’età dai 6 ai 13 anni
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VACCINI, IN CAMPO 214 FARMACIE
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L’insegna luminosa a forma di croce e colorata di verde sarà sempre più accesa per garantire un impegno più consistente sul fronte anti-Covid. Lo chiede la riorganizzazione immaginata dalla Regione per la «fase due» della campagna di immunizzazione (l’ultimo miglio di questa grande vaccinazione di massa e l’eventuale avvio dei richiami, sul finire dell’autunno, per la terza dose), lo vogliono anche le farmacie bresciane, pronte - come sottolineano sia la presidente di Federfarma, Clara Mottinelli, sia il presidente dell’Ordine, Francesco Rastrelli - a giocare un ruolo più attivo. Come? Mettendo sul tavolo una ampia disponibilità ad effettuare anche le iniezioni del siero anti-Covid nelle loro sedi territoriali.

Un’azione, questa, che Palazzo Lombardia immagina in sinergia con i medici di base, chiamati anche loro a condurre la prossima tranche della battaglia al coronavirus, e con i mini hub in via di definizione sulla scia della chiusura degli attuali maxi centri dedicati alla campagna di massa. Per quanto riguarda il nostro territorio, lo ricordiamo, il piano d’azione al quale si sta lavorando punterebbe a coinvolgere i centri commerciali così da individuare spazi in grado di fornire, oltre allo spazio parcheggi, anche un prezioso servizio di vigilanza interna. Stando alle ultime informazioni, la trattativa in corso vedrebbe come interlocutori sia Elnos sia il gruppo Italmark, non escludendo la possibile prosecuzione dell’attività anche all’interno del Freccia Rossa. A questi poli si aggiungerebbero anche lo spazio di via Morelli, in città, e quello allestito in via Verdi a Sarezzo.

In realtà, le porte delle farmacie sono già aperte per l’operazione vaccini, anche se in minimissima parte. Questi mesi, infatti, sono serviti per mettere in pratica la sperimentazione e capire se il meccanismo abbia le gambe per funzionare. «Questo periodo di prova sta andando bene, tutto procede in prospettiva: noi siamo pronti - spiega Mottinelli -. Oltre al corso propedeutico che ha visto una larghissima adesione, è stato seguito anche quello, necessario, del Ministero».

Di quali numeri stiamo parlando? Attualmente le sedi che stanno procedendo con le vaccinazioni si contano sulle dita di una mano. Ma a fornire la propria disponibilità e ad aderire alla convenzione sono state 214 farmacie sulle 382 complessive. Tradotto: il 56% degli esercizi presenti nel Bresciano. Sottolinea Rastrelli: «La pandemia, se da un lato ha scompaginato le agende e i programmi, dall’altro ha consacrato il ruolo delle farmacie e ha aperto anche nuovi scenari. Ora abbiamo voglia di ripartire con quella sperimentazione sui dieci servizi, che avevamo pattuito con lo Stato, aggiungendone altri diventati ormai patrimonio del cittadino, come le vaccinazioni. Abbiamo proposto al ministro di darci una mano ad attivare il telecontrollo. Quante cose si potrebbero fare se il farmacista potesse anche collegarsi con quelle videochat che ormai sono dominio di tutti, per controllare anche solo la saturazione? Noi siamo pronti a mettere sul tappeto tante idee. Una è quella della telemedicina, che si sposa anche con le esigenze dei territori rurali».

Nel frattempo, la Regione ha ufficialmente ampliato la platea di coloro che possono recarsi nelle farmacie per effettuare i tamponi senza dover pagare la prestazione: a partire da lunedì 23, infatti, anche i bambini tra i 6 e i 13 anni potranno sottoporsi a un test antigenico rapido gratuito ogni 15 giorni proprio negli esercizi territoriali. A stabilirlo è stata la delibera approvata nei giorni scorsi dalla Giunta regionale guidata dal governatore Attilio Fontana. L’attivazione dell’offerta ai giovanissimi, che ricalca l’attività già in vigore per gli studenti dai 14 ai 19 anni, punta «ad agevolare un rientro in classe più sicuro per gli alunni delle scuole elementari e medie» che non hanno accesso al vaccino anti Covid-19.

 

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