Vaccini Covid: come si procede con fragili e malati cronici

Il Ministero ha stabilito che ai vulnerabili saranno somministrati solamente i vaccini Pfizer e Moderna
Le Aziende socio-sanitarie stanno redigendo gli elenchi settimanalmente in base alle dosi disponibili - © www.giornaledibrescia.it
Le Aziende socio-sanitarie stanno redigendo gli elenchi settimanalmente in base alle dosi disponibili - © www.giornaledibrescia.it
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Ma i fragili e i cronici, in tutto questo panorama di priorità scandite e poi revisionate, quando e in che modo verranno vaccinati? La domanda si rincorre mail dopo lettera e arriva sul tavolo della redazione.

Dopo il decreto nazionale che, all’inizio del mese, ha individuato e allargato la platea delle categorie che rientrano in questa casistica (inclusi parenti e assistenti di persone con gravi patologie, i cosiddetti «caregiver»), ci sono ora dei punti fermi. La Lombardia, infatti, ha recepito la classificazione stilata dal Ministero della Salute e ha messo in moto la macchina operativa.

In struttura o a domicilio

In molte strutture diurne e residenziali, la campagna di somministrazione dei vaccini anti Covid-19 è quasi giunta a completamento. Nel frattempo, in contemporanea, da lunedì 15, ha preso il via la somministrazione dei sieri alle persone più vulnerabili e ai disabili gravi in carico e seguiti dai Centri di riferimento specialistici nelle strutture ospedaliere, pubbliche e private. Quindi, si procederà con le iniezioni alle persone con gravi disabilità assistite a domicilio.

Questi pazienti, quelli cioè più vulnerabili e disabili gravi, saranno contattati direttamente dalle stesse strutture ospedaliere: sono, infatti, le Aziende socio sanitarie territoriali (Asst) competenti a stilare gli elenchi (e a condividerli con l’Agenzia di tutela della salute), così come pure comunicheranno direttamente a ciascuno la data dell’appuntamento per la somministrazione, sulla base della quantità di vaccini disponibili di settimana in settimana. Si sta cioè partendo, a livello cronologico, da chi è ricoverato in ospedale.

L’iter resta il medesimo anche per coloro che sono accuditi a domicilio, per i quali è previsto il supporto della associazioni: il Terzo settore, infatti, collaborerà con Ats e Asst nella stesura degli elenchi.

Le categorie

Quali sono, nello specifico, le categorie e come viene stabilita la priorità nelle chiamate? Ogni struttura, per individuare i pazienti a cui dare la priorità, si attiene all’elenco definito a livello nazionale. La bussola è cioè rappresentata da quelle patologie correlate a un elevato rischio di sviluppare forme gravi o letali di Covid-19 tra le malattie respiratorie (come la fibrosi polmonare idiomatica e altre malattie che necessitano di ossigenoterapia), quelle cardiocircolatorie, neurologiche, autoimmuni, cerebrovascolari, diabete e altre endocrinopatie severe, fibrosi cistica, insufficienza renale, malattia epatica.

Per quanto riguarda gli oncologici, si inizierà dai pazienti con patologia tumorale maligna in fase avanzata non in remissione e dai pazienti in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di sei mesi dalla sospensione dalla cura. E ancora: emoglobinopatie, sindrome di down, trapianto di organo solido, grave obesità e Hiv.

Tra loro ci sono anche i caregiver, cioè i familiari o gli assistenti che si occupano di malati o disabili. La distinzione, in questo caso, sta nella tipologia di siero che verrà somministrato: ai soggetti fragili - su indicazione del Ministero - verranno iniettati i vaccini Pfizer o Moderna, mentre per i caregiver sarà inoculato AstraZeneca.

Un esempio

Che fare dunque se si rientra sia nella categoria dei fragili, sia in una delle categorie individuate come prioritarie all’interno della «gerarchia» stilata per target? Un esempio per spiegare meglio: una docente che ha una delle patologie individuate dal decreto come si deve comportare? Deve attendere la chiamata dall’ospedale e, quindi, seguire l’iter dei pazienti vulnerabili. Questo anche e soprattutto perché il siero riservato al personale scolastico è quello prodotto da AstraZeneca, mentre per i fragili il Ministero ha appunto stabilito la somministrazione di Pfizer o di Moderna.

E se, in quanto insegnante, avesse già dato l’adesione per la vaccinazione? Nel momento in cui verrà contattata (attraverso sms o telefonata) per l’iniezione AstraZeneca dovrà fare presente la sua situazione. Potrà farlo contattando il numero verde 800894545, attraverso il medico di base oppure attraverso la stessa Ats.

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