Vaccini con doppia partenza: a Brescia il via tra 4 e 7 gennaio
La campagna vaccinale anti Covid sta per entrare nel vivo. Dopo l’avvio simbolico con il V-Day di domenica scorsa, durante il quale a Brescia sono state vaccinate le prime ottanta persone, ora tutto è pronto per la partenza vera e propria.
Partenza che sarà scaglionata: lunedì prossimo si comincerà nelle strutture pubbliche, mentre il giorno 7 sarà la volta delle strutture private accreditate. Nella cosiddetta «fase 1» gli operatori sanitari e sociosanitari saranno i primi a essere vaccinati. Le strutture «hub», che per Ats Brescia sono Asst Spedali Civili, Asst Garda, Asst Franciacorta, l’Istituto Clinico Città di Brescia del Gruppo San Donato e Fondazione Poliambulanza, stanno ricevendo i vaccini direttamente dalla sede Pfizer del Belgio. Finora nella nostra provincia sono state consegnate circa 17mila dosi.
Nell’Asst del Garda sono previsti tre punti vaccinali (negli ospedali di Desenzano, Gavardo e Manerbio): si parte il 4 gennaio e inizialmente saranno vaccinate 60 persone al giorno in ogni presidio, per poi arrivare a 70-80 a pieno regime. A Esine la prima fornitura di vaccini dovrebbe garantire circa 2.300 somministrazioni. Si procederà con la vaccinazione degli operatori che hanno aderito alla campagna (già oltre il 60% del totale), a partire da lunedì 4. Alla Poliambulanza il 30 dicembre è arrivata una confezione con 195 flaconi, dalla quale sarà possibile ricavare 1.170 dosi.
Nei giorni 4 e 5 di gennaio saranno effettuate simulazioni sul campo. Le vaccinazioni vere e proprie partiranno il 7 gennaio: 7 ore al giorno (dalle 13 alle 20) per 6 giorni alla settimana. Si conta di avere una operatività che consenta di vaccinare almeno 1.000 persone a settimana. E in ogni caso sono previste tre settimane per la prima inoculazione di tutti gli operatori che decideranno di vaccinarsi, così da partire poi con le dosi di richiamo (esattamente a 21 giorni dalla prima).
Negli ospedali del gruppo San Donato è ancora in corso la campagna di adesione tra i dipendenti, che nel Bresciano sono in tutto 2.100. Anche in questo caso le prime dosi arrivate sono 1.170 e le prime iniezioni sono previste per giovedì prossimo. Le vaccinazioni avverranno nell’arco di tre settimane in tutti e tre i presidi, vale a dire Città di Brescia, Sant’Anna e San Rocco a Ome.
Non è ancora partita la fase uno che già si pensa però al momento in cui le vaccinazioni saranno estese a tutta la popolazione. In questo senso un ruolo importante potrebbero averlo anche i farmacisti. La possibilità di vaccinazione anti Covid nelle farmacie è stata inserita nella legge di Bilancio, approvata in via definitiva dal Senato. Il vaccino, quindi, «potrà essere somministrato sotto la supervisione di medici assistiti, se necessario, da infermieri o da personale sanitario opportunamente formato». Ad affermarlo è lo stesso viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri. Si tratta di un punto «molto importante, per il quale mi sono battuto, che consentirà di moltiplicare le opportunità di effettuare il vaccino, accelerando il percorso verso l’auspicata protezione di gregge».
Brescia, peraltro, si è portata avanti: «Già quest’estate - rimarca Clara Mottinelli, numero uno di Federfarma - trecento nostri farmacisti hanno preso parte al corso sulle vaccinazioni. Per concluderlo manca solamente la seconda fase, quella pratica, che contiamo di organizzare a breve, non appena torneremo in zona gialla». Per la Mottinelli il ruolo delle farmacie potrebbe rivelarsi fondamentale, «soprattutto in alcune zone periferiche dove non esistono certi presìdi». Potenzialmente si potrebbe avere un punto di somministrazione addirittura in ogni comune. Tra pubbliche e private infatti sul nostro territorio sono presenti ben 387 farmacie.
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