Una «macchina» d’oro alta oltre tredici metri per l’omaggio ai defunti

Fino alla fine di novembre l’opera del Triduo sarà in Santa Maria Assunta a Gussago con gli inserti di Inganni
Imponente: la Macchina del Triduo installata a Gussago - © www.giornaledibrescia.it
Imponente: la Macchina del Triduo installata a Gussago - © www.giornaledibrescia.it
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Una meravigliosa «machina» neo-barocca, fulgente, ad incoronare di luce l’oscurità della morte e del distacco. E ai lati di una struttura lignea possente gli angeli dipinti da Angelo Inganni, che appaiono con solenne leggiadria per rendere più lievi le orazioni per i defunti che si terranno nella chiesa di Santa Maria Assunta tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre.

Gussago ha allestito per la liturgia e per i visitatori la spettacolare struttura, alta 13 metri, realizzata in legno, sapientemente scolpito e rivestito di oro zecchino. L’allestimento costituisce anche una sorta di anticipazione delle mostre del 2023, anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura. Il complesso apparato sarà infatti rimontato l’anno prossimo, a latere della mostra dedicata ad Angelo Inganni che avrà luogo tra la chiesa di San Lorenzo e la Santissima. Una settimana di intenso lavoro per i volontari che hanno montato la struttura e che hanno concluso la propria opera nelle ore scorse.

Da ammirare

«Ritengo sia una dei tridui più maestosi e complessi della diocesi. Rimarrà nel presbiterio di Santa Maria assunta fino alla fine novembre - dice il parroco, don Renato Musatti -. Esso verrà poi installato anche nel mese di settembre 2023, in occasione delle iniziative di Brescia e Bergamo, capitali della cultura. È una meraviglia per gli occhi. È sempre stata la comunità a tenere particolarmente ad esso, attivissima non solo nel montaggio e nello smontaggio della struttura ma anche nella manutenzione. Il Triduo crea un lungo momento di preghiera e di riflessione che andrà dal 23 ottobre all’uno novembre. Tutti i giorni e tutte le sere si accenderà la machina e si farà preghiera».

A Gussago, spiega la storica Rinetta Faroni, «sappiamo che in quei primi anni del XVIII secolo si era costituita una Arciconfraternita del Suffragio di S. Maria. I confratelli avevano fatto realizzare un apparato ligneo smontabile con varie decorazioni floreali e simboliche che, secondo un documento, dopo pochi anni venne sostituito da un’altra macchina. Nel frattempo era stata costruita la nuova chiesa parrocchiale, aperta al culto fin dal 1760. Agli inizi del 1800 i responsabili della confraternita  cominciarono a pensare di far realizzare un apparato  più degno e più adatto alle dimensioni e alla bellezza della nuova parrocchiale».

L’attuale apparato - realizzato con lo stile solenne del passato Barocco -, venne invece realizzato a partire dal 1909 dai Beneduci di Coniolo-Orzinuovi. Il Triduo è visitabile accuratamente, fuori dall’orario delle celebrazioni, previa richiesta al parroco.

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