Tre granate sospette nella sede degli Alpini di Collebeato: distrutte dagli artificieri

Chiamati per esaminare una bomba da mortaio, i tecnici dell'esercito hanno scovato i tre ordigni e li hanno fatti brillare
Un artificiere dell'esercito durante il brillamento (foto d'archivio) - Foto © www.giornaledibrescia.it
Un artificiere dell'esercito durante il brillamento (foto d'archivio) - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Vanno per un ordigno, ma è inerte, ne trovano altri tre, forse carichi. E così l’intervento degli Artificieri dell’Esercito alla sede degli Alpini di Collebeato si conclude con il botto: le tre bombe "in dubbio" sono state distrutte martedì. In dubbio, perché «con la radiografia che gli Artificieri hanno fatto alle tre bombe non è stato possibile vederne i componenti interni - spiega Fabio Migliorati, segretario degli Alpini collebeatesi - : per sicurezza, hanno preferito distruggerli».

Le tre granate d’artiglieria risalenti alla Prima Guerra Mondiale erano conservate con altri cimeli all’interno di una vetrinetta nella sede di via Bulloni: «Tutto materiale che i più anziani avevano portato qui, perché venisse conservato come in un piccolo museo - continua -, ma di cui oggi come oggi nemmeno ricordano più la provenienza». Così, in forse su uno specifico ordigno che si presentava perfettamente integro e dunque presumibilmente carico, una bomba da mortaio Brixia della Seconda Guerra, gli Alpini hanno segnalato la questione ai Carabinieri di Concesio, che hanno di conseguenza avviato la procedura.

L’intervento

Gli artificieri del Decimo Reggimento Genio Guastatori di Cremona sono intervenuti per il primo sopralluogo ricognitivo qualche giorno prima di Natale. Era il 21 dicembre e in quell’occasione hanno escluso la pericolosità della Brixia e preso poi in esame gli altri ordigni contenuti nella vetrina espositiva. Come si diceva, con il dispositivo radiografico in uso agli specialisti del Genio non è stato possibile indagare l’interno di tre degli ordigni presenti, e dunque stabilire con assoluta certezza se fossero ancora in grado di fare danno, o meno. Si è ritenuto quindi necessario procedere alla distruzione.

Non subito, però. Nell’immediato gli artificieri hanno spostato le bombe dalla sala principale della sede degli Alpini e le hanno stoccate in sicurezza all’interno di un magazzino di pertinenza, chiuso a chiave, in attesa del brillamento. Brillamento, che è stato portato a termine pochi giorni fa, martedì 16 gennaio, all’interno di una ex cava, sempre sul territorio di Collebeato, alle spalle del campo sportivo. Il botto ha avuto luogo due giorni dopo quello ben più rumoroso che ha creato tanto scompiglio in città, ossia quello della bomba d’aereo rinvenuta a Santa Lucia, allo scalo merci ferroviario di via Vergnano, e distrutta dagli artificieri domenica scorsa, 14 gennaio.  

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