Al Prealpino un parcheggio da mille posti auto e terminal bus

I lavori partiranno nell'estate 2022: previste anche colonnine di ricarica per le auto elettriche e la nuova sede di Brescia Infrastrutture
Elaborazione grafica del futuro Prealpino park - Foto © www.giornaledibrescia.it
Elaborazione grafica del futuro Prealpino park - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Oltre mille posti auto, un terminal per i pullman extraurbani, biglietteria e sala d’attesa ma anche un parco urbano a fare da filtro verso le palazzine di Casazza. Il parcheggio scambiatore della metropolitana a Prealpino è pronto all’upgrade.

Oggi è un’area di sosta a raso da circa 400 posti, racchiusa tra via Triumplina e la tangenziale Montelungo. Il progetto definitivo messo a punto da Brescia Infrastrutture e approvato dalla giunta di palazzo Loggia lo scorso 20 ottobre prevede la realizzazione di un parcheggio in struttura su sei piani (due interrati) oltre a una pensilina con sei stalli per i bus per l’interscambio del trasporto pubblico. Un piano da oltre 15 milioni di euro finanziato per poco più della metà (8 milioni) dallo Stato e illustrato ieri in commissione trasporti.

Il Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile) di Brescia, ha ricordato Manzoni, prevede il potenziamento dei parcheggi scambiatori del metrò, così da favorire l’uso del trasporto pubblico. A sud sarà raddoppiato il parcheggio alla stazione Poliambulanza (oggi 200 posti) mentre al capolinea di Sant’Eufemia-Buffalora, dopo l’attuale struttura, sarà riconvertito il capannone ex Omb (400 posti).

Il parcheggio scambiatore del Prealpino oggi - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il parcheggio scambiatore del Prealpino oggi - Foto © www.giornaledibrescia.it

A nord, dove pre-pandemia l’area di sosta era satura già al mattino, nel 2018 si è riusciti a «rifinalizzare» un finanziamento Cipe del 2006 dirottandolo sul Prealpino. Sotto il profilo urbanistico, lo scorso aprile la giunta ha approvato il Piano attuativo: oltre al parcheggio-terminal nell’area è prevista la realizzazione di un edificio di 4 piani per 3mila mq di slp, futura sede di Brescia Infrastrutture (l’attuale è in affitto) oltre che di altre funzioni.

Facendo crescere la dotazione di posti auto, ha spiegato il presidente Marcello Peli, si punta a convincere più automobilisti a lasciare la macchina al parcheggio e salire sul metrò per raggiungere il centro città; con il terminal dei bus si potrà poi razionalizzare il trasporto pubblico, «fermando» i mezzi extraurbani non scolastici a Prealpino, evitando doppioni con il percorso del metrò.

La struttura sarà alta 13,5 metri, in linea con gli edifici della zona; nel multipiano vi saranno 825 posti, altri 191 resteranno a raso (anche per mantenere una buona dotazione durante i lavori). L’assetto resterà simile all’attuale, accesso da via Triumplina, ingresso e uscita dal parcheggio sul lato nord (un accesso al parcheggio resterà anche da via dell’Arsenale, come oggi).

Sul lato sud, invece, percorsi pedonali, parco, ciclabile, biglietteria, sala d’attesa, ufficio autisti. Con i lavori saranno rimosse 90 piante ma ne saranno piantumate 264. Lo studio dell’impatto acustico ha mostrato come il parcheggio multipiano farà da «schermo» rispetto al traffico della tangenziale, principale fonte del rumore.

Previste colonnine di ricarica per le auto elettriche (la Loggia ne ha chieste di più), mentre il Cdq di Casazza e alcuni consiglieri (Guido Ghidini, M5s) hanno chiesto pannelli fotovoltaici («il budget è limitato, la predisposizione c’è, si vedrà con il ribasso d’asta» ha spiegato Peli). Ampia attenzione sarà data alla «sostenibilità» e alle barriere architettoniche, ha assicurato il presidente.

Tra progetto esecutivo e gara d’appalto, i lavori potrebbero partire in estate; i cantieri dureranno poi 18 mesi. Critica l’opposizione, in particolare Vilardi, per il «mancato inquadramento urbanistico» del progetto mentre Gianpaolo Natali (FdI) ha chiesto a che punto sia il prolungamento della metro a San Vigilio di Concesio (previsto nel Pums).

La priorità sono i parcheggi scambiatori, ha replicato Manzoni; il prolungamento è immaginato «a lungo termine». Certo è che lo studio preliminare è del 2001. Bisognerà iniziare a rimetterci mano.

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