Terze dosi anticipate, obiettivo bresciano: 6.000 al giorno
E adesso il sistema va riorganizzato in tempi strettissimi. Perchè, altrimenti, rischia di andare davvero troppo sotto pressione. A mandare in fibrillazione l’architettura logistica della campagna di vaccinazione lombarda è stata la decisione di anticipare la terza dose di vaccino a cinque mesi dalla fine del primo ciclo. «Un annuncio arrivato dal dicastero della Salute da un giorno all’altro, mettendo così il sistema in difficoltà» ripete chi, ieri, è stato impegnato nell’ennesima riunione dell’unità di crisi.
Fatto sta che l’indicazione impressa nella circolare firmata dal ministro Roberto Speranza è chiara: non c’è tempo da perdere, specie visto l’andamento in risalita dei contagi. Bisogna andare più veloci, insomma. E per farlo occorre rivedere tutto il meccanismo o, meglio, potenziarlo.
Specie se si considera che negli ultimi giorni, con il via libera agli over 40, le prenotazioni sono più che raddoppiate: a Brescia siamo cioè passati da 8.166 iscrizioni medie in 24 ore a un ritmo di 17mila appuntamenti al giorno, con giornate di picco, come venerdì 18 e lunedì 22, nelle quali si sono raggiunte le 25.500 prenotazioni. Complice, probabilmente, anche il dibattito sull’introduzione del super Green pass.Da cosa si riparte? Prima di tutto dal rafforzamento dei centri esistenti: nei «mini-hub» bresciani verranno cioè aumentate le linee di vaccinazione, cercando di portarle al massimo della capacità. In cifre, significa passare dalle attuali 3.797 iniezioni di terze dosi al giorno (a livello regionale sono 35mila) alle future 6mila vaccinazioni nelle 24 ore (oltre 60mila in Lombardia).
Questo, però, significa che ripartirà il reclutamento del personale: il capitale umano è, in questo momento, il fronte più urgente da affrontare, più del risiko delle eventuali nuove sedi da rintracciare. Per non pesare sulle prestazioni ordinarie e sugli ospedali, quindi, l’idea è di replicare la formula utilizzata nella fase uno della campagna, tradotto: un nuovo impegno consistente dei medici in pensione e, soprattutto, degli specializzandi. Non solo medici, ma anche infermieri e volontari saranno dunque nuovamente chiamati a un impegno sul campo.

A livello pratico, quindi, quando entrerà in vigore ufficialmente la nuova tempistica per le prenotazioni? Non si sa. Inizialmente la Lombardia aveva previsto il «sistema a 150 giorni» da venerdì, ma poi a fermare tutto ci ha pensato il superconsulente della campagna vaccinale, Guido Bertolaso. Che ha chiarito: «L’Unità di crisi della Regione, dopo l’improvvisa decisione assunta dal ministero, è al lavoro da lunedì per riorganizzare e ridefinire gli slot per poter accedere alla somministrazione. Ad ora non è stata definita alcuna data a partire dalla quale il sistema di prenotazione di Poste consentirà l’accesso con le nuove tempistiche». Ad ogni modo, il cronoprogramma non potrà scivolare troppo in là nel tempo: la data «X» oscillerà verosimilmente tra venerdì 26 e lunedì 29, anche perché la circolare ministeriale esiste e va attuata. Qualche chiarimento in più si avrà di certo domani, quando il commissario straordinario, Francesco Figliuolo, farà il punto con il coordinamento delle Unità di crisi per dirimere le questioni organizzative nei dettagli.
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