Terremoto in Marocco, avviato da Brescia un piano di aiuti a lungo termine

Ieri l'assemblea che ha coinvolto le diciassette moschee di città e provincia per definire l'intervento coordinato
Assemblea tra le moschee di Brescia e provincia insieme alla sindaca Laura Castelletti - © www.giornaledibrescia.it
Assemblea tra le moschee di Brescia e provincia insieme alla sindaca Laura Castelletti - © www.giornaledibrescia.it
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Si è conclusa ieri mattina l’assemblea che ha coinvolto le diciassette moschee di Brescia e provincia per definire un nuovo piano di aiuti per i terremotati in Marocco. L’incontro, tenutosi in Loggia insieme alla sindaca Laura Castelletti, ha avuto l’esito sperato. «La nostra proposta è quella di avviare un piano a lungo termine che possa dare un contributo costante alla comunità marocchina - racconta Ahmed Sabour, presidente del coordinamento del CCI -. Finora gli aiuti umanitari sono stati effettuati attraverso sussidi economici e spedizioni. Ora l’obiettivo è creare un progetto senza una data di scadenza attraverso la costruzione di scuole o ospedali». Prevista nelle prossime settimane la raccolta fondi per dar inizio al disegno bresciano. «Grazie al Comune di Brescia e agli enti che ci sono vicini, sarà possibile dare luce ad una grande idea».

Anche l’associazione Giovani Musulmani Italiani si è mossa in questa direzione. «Noi come realtà abbiamo dato il via ad una compagna di sensibilizzazione sul rischio sismico in Marocco - racconta Izham Zulqarnan, responsabile di GMI -. I grandi disastri naturali che stanno accadendo, come anche l’alluvione in Libia, sono gravi e non da sottovalutare». Al momento il centro ha dato via ad una campagna di raccolta di denaro in collaborazione con Islamic Relief. Non mancano nello scenario persino i giovani marocchini di seconda generazione che, attraverso i social media, hanno dato vita a nuove iniziative di sostegno. Tra questi, Nora El Fadini, studentessa di 22 anni che vive a Desenzano. Grazie alla sua pagina Instagram, che conta 12,6mila followers, è riuscita in poco tempo ad avviare una campagna di fundraising per i terremotati. «Quando ho sentito la notizia del sisma, non ho esitato a sfruttare il mio profilo per dare una mano - racconta -. Ho così aperto una raccolta e in molti hanno già iniziato a donare. Credo che i social, in queste situazioni, siano uno strumento straordinario, se ben utilizzati».

Ad oggi, i beni alimentari arrivati in Marocco sono più che considerevoli. Tuttavia ora sono necessari materiali di sopravvivenza, in visione soprattutto del mal tempo che sta per colpire il Paese. Forti temporali e piogge previsti nei prossimi giorni. Occorrono dunque coperte, materassi, sacchi a pelo, tende, giubbotti e tutto ciò che può essere utile per far fronte alla tempesta.

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