Terremoto in Marocco, la comunità marocchina bresciana pronta ad aiutare

La comunità marocchina bresciana è pronta a sostenere i propri connazionali. «Siamo molto addolorati e vicini alla popolazione - racconta uno dei rappresentanti dell’Associazione Islamica di Brescia. La nostra società da sempre ospita un grande numero di persone provenienti dal Marocco - dice -. Siamo felici di poter dare un contributo sincero».
Come racconta il presidente, Sajid Tufail, in questi giorni i diversi enti islamici di Brescia e provincia stanno decidento come realizzare un’azione comune di aiuto: «Stiamo lavorando al massimo per aiutare i nostri fratelli. Le circostanze sono difficili, ma non demordiamo». Sarà tuttavia il Centro Culturale Islamico di Via Corsica a fare da capofila.
«L’obiettivo è raccogliere un fondo cospicuo nel minor tempo possibile, grazie anche all’appoggio delle numerose moschee della città di Brescia» - spiega Jamal Hammadi, direttore del Centro -. La popolazione marocchina sta affrontando un momento tragico, molte vittime sono ancora sotto le macerie. È necessario l’aiuto di tutti per ridurre i tempi. Una volta finite le burocrazie legali, agiremo immediatamente».La data di avvio per il progetto raccolta fondi è prevista per venerdì. L’idea del CCS sarebbe quella di inviare i sussidi economici raccolti a Islamic Relief, ong che ha sede in Italia e si occupa di emergenze nei Paesi arabi e non solo. «Tutti i nostri fondi andranno a questa Ong con cui da anni collaboriamo - racconta Jamal -. Quando c’è stato il terremoto in Aquila nel 2009, grazie a loro, è stato possibile intervenire sul campo, portando viveri. Lo stesso si è fatto quando dopo la violenta alluvione in Pakistan, qualche mese fa. Siamo riusciti a raccogliere circa 100mila euro - dice -. Siamo fiduciosi di portare a termine anche questa impegnativa missione».
Nel frattempo, ieri mattina sono partiti per il Marocco alcuni inviati del Centro di Via Corsica, in collaborazione con Ir. Tra le prime tappe, Chichawa, uno dei comuni che ha subìto maggiori danni a 80 chilometri da Marrakech. La finalità è incontrare le autorità locali, discutere circa le migliori soluzioni da prendere e valutare i bisogni sul posto. Previsti nei prossimi giorni anche spedizioni di materiali di prima necessità: kit per l’igiene, vestiario, acqua, latte in polvere, pannolini, medicinali, coperte. Alcune famiglie marocchine residenti nel bresciano hanno deciso di agire in modo indipendente, inviando contributi in base alle proprie possibilità. Autobus e macchine sono già stati riempiti di scatole con numerose riserve alimentari.
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