Teleriscaldamento, l’Iva al 5% non c’è ancora: slittano gli sconti sulle bollette

Attualmente «A2A non è nelle condizioni di applicare l’Iva al valore ridotto» sulle bollette del teleriscaldamento, così come previsto dalla legge di Bilancio. La ragione sta nel fatto che il governo non ha ancora emanato i decreti attuativi necessari, provvedimento per il quale c’è tempo fino al 28 febbraio.

L’azienda di via Lamarmora lo annuncia in una nota diffusa ieri pomeriggio. «Con riferimento al recente intervento a sostegno del teleriscaldamento approvato nella legge di Bilancio - sottolinea la multiutility - ricordiamo che l'applicazione dell’Iva ridotta al 5% interesserà i consumi del primo trimestre 2023 (gennaio-febbraio-marzo)». La riduzione dell’Iva dal 22 al 5%, però, non può ancora essere operativa. «Al riguardo informiamo che fino all'emanazione delle modalità di attuazione del provvedimento da parte dell'Agenzia dell'Entrate, prevista entro il 28 febbraio, A2A Calore e Servizi non è nelle condizioni di poter applicare l'IVA al valore ridotto».

Niente sconto in bolletta, quindi. Almeno per ora, ma nulla andrà perduto. Infatti «la società conferma il proprio impegno a recepire con la massima celerità possibile le disposizioni del decreto attuativo una volta emanato e provvederà a restituire prontamente gli importi Iva eventualmente non dovuti attraverso conguagli nella prima fatturazione utile».

Forti critiche al governo per non aver ancora promulgato i decreti attuativi alla Legge di Bilancio erano giunte nei giorni scorsi dall’europarlamentare del Movimento 5 Stelle, Maria Angela Danzì: «Meloni e Salvini si sono persi il decreto attuativo. La destra si è intestata la nostra battaglia, ha copiato la nostra richiesta ma si è "dimenticata" di fare i decreti attuativi».

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