Teleriscaldamento, Iva scontata al 5% nel primo trimestre del 2023

La norma è stata inserita nella legge di Bilancio. A Brescia interesserà 18mila famiglie e 2.200 utenze terziarie
Il termoutilizzatore di Brescia è al centro di una polemica tra Legambiente e A2A - © www.giornaledibrescia.it
Il termoutilizzatore di Brescia è al centro di una polemica tra Legambiente e A2A - © www.giornaledibrescia.it
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Nel vortice in cui è avvolta la legge di Bilancio in queste ore arriva una buona notizia per tutti i bresciani che usufruiscono del teleriscaldamento: 18mila famiglie e 2.200 tra imprese e uffici.

L’ha annunciata nella notte tra domenica e lunedì il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti mentre la manovra è ancora un cantiere e i pezzi non sono ancora stati ricomposti. «Per il caro energia diversi emendamenti sollecitavano quella che era ritenuta e che anche noi abbiamo ritenuto un’ingiustizia - ha detto -, il trattamento di sfavore per il teleriscaldamento, per cui è prevista la riduzione dell’aliquota Iva al 5% per il primo trimestre 2023». Compare così l'articolo 4-bis della Legge di Bilancio che sarà inserito nel maxi-emendamento del Governo che dovrebbe approdare in aula alla Camera prima di Natale per il primo via libera e sarà licenziato dal Parlamento entro il 31 dicembre con la votazione blindatissima al Senato.

La Lega esulta per la norma, critiche le opposizioni per un emendamento che a loro dire era già stato presentato al Dl Aiuti quater e respinto. Intanto A2a con i suoi uffici sta già calcolando quanto vale economicamente lo sconto deciso dell’Esecutivo.

Il testo

Il nuovo articolo 4-bis con dicitura «estensione riduzione Iva al settore del teleriscaldamento» annunciato domenica sera da Giorgetti recita così e salvo imprevisti dell’ultima dovrebbe rimanere come segue: «In deroga alle disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972 n.633, le forniture di servizi di teleriscaldamento, contabilizzate nelle fatture emesse per i consumi stimati o effettivi dei mesi di gennaio, febbraio e marzo dell’anno 2023, sono assoggettate all’aliquota dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) del 5 per cento. Qualora le forniture di cui al primo periodo siano contabilizzate sulla base dei consumi stimati, l’aliquota Iva del 5 per cento si applica anche alla differenza derivante dagli importi ricalcolati sulla base dei consumi effettivi riferibili, anche percentualmente, ai mesi di gennaio, febbraio e marzo dell’anno 2023. Con un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate, sentita Arera, da emanarsi entro il 28 febbraio 2023, sono determinate le modalità di attuazione del presente comma».

La questione a Brescia

A2a per ora si limita a fornire il numero di utenze dalla sforbiciata dell’Iva nel primo trimestre: si tratta di 18mila contratti residenziali e 2.200 contratti terziari. La multiutility nei prossimi giorni sarà anche in grado di quantificare il potenziale risparmio per famiglie e imprese bresciane.

Quello che è certo è che la decisione del governo di inserire lo sconto in Manovra dopo un lungo pressing che in primis era partito dai sindaci di Brescia, Torino, Varese e Milano. Lo scorso marzo, infatti Del Bono, Lo Russo, Galimberti e Sala avevano scritto a Giorgetti e Franco (al tempo rispettivamente ministro dello Sviluppo economico e titolare dell’economia) e all’allora ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani affinché anche gli utenti del teleriscaldamento fossero equiparati a coloro che utilizzavano la caldaia a gas, in modo da usufruire sin da subito degli sgravi previsti dal primo decreto energia. Si parlava addirittura di discriminazione dei cittadini del teleriscaldamento nel momento in cui i prezzi energetici inziavano a lievitare per effetto della guerra in Ucraina. Una battaglia raccolta a suo tempo dalla Lega che aveva immediatamente presentato un emendamento al decreto energia rimasto al tempo lettera morta.

Nei mesi scorsi sulle tariffe del teleriscaldamento si è acceso in città un lungo e faticoso dibattito tra ambientalisti, centrodestra e centrosinistra e con al centro il gestore. 

Le reazioni

L’annuncio di Giorgetti scatena l’entusiasmo della Lega che si affida ad una nota della deputata Simona Bordonali: «Grazie alla Lega, in manovra è stata inserita la riduzione dell’IVA sul teleriscaldamento, che passa dal 22% al 5%. Avevamo già fatto un tentativo con i decreti aiuti dei mesi scorsi, ma PD e 5 stelle si erano messi di traverso. Un provvedimento che riguarda per oltre il 60% utenze residenziali e che vede Brescia tra le città più interessate per volumetria allacciata».

«Gli aumenti delle tariffe si sono fatti sentire pesantemente nelle tasche dei bresciani. Questo intervento permette finalmente di abbassare le bollette ed era un obbiettivo strategico centrato grazie al ministro Giorgetti e ai parlamentari leghisti bresciani», ha concluso il segretario cittadino della Lega di Brescia Michele Maggi.

Non manca la replica del Pd. «Dopo le nostre continue sollecitazioni, dopo l'impegno che il governo si era assunto con il recepimento di un ordine del giorno del Pd e dopo la contraddittoria e incoerente bocciatura di un nostro emendamento al Dl Aiuti Quater che introduceva la riduzione al 5% dell'aliquota IVA anche al servizio di fornitura di energia termica per il tramite di reti di teleriscaldamento, ora il Governo inserisce la misura nella manovra, ma solamente per tre mesi», dicono i senatori del Pd Rossomando, Manca e Fina.

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