Sport, musica, libri e integrazione: il piano da 27 milioni per le scuole di Brescia

Non solo semplici scuole. Ma luoghi di coesione sociale e formazione, spazi dove fare sport, musica o teatro, leggere libri, condividere esperienze, sviluppare progetti artistici o culturali.
La Strategia di sviluppo urbano sostenibile parte dagli edifici scolastici ma mira ai ragazzi, alla loro crescita e formazione. Il progetto si chiama «La scuola al centro del futuro. La rigenerazione dell’area sud-ovest di Brescia parte dalle scuole», è stato messo a punto da Palazzo Loggia ed è stato finanziato da Regione Lombardia con risorse proprie e convogliando sul dossier bresciano una bella fetta di fondi europei. In tutto il piano vale 27,5 milioni di euro (15,3 dell’Ue, 4,4 della Regione, 7,8 del Comune), prevede una serie di interventi strutturali per migliorare la qualità degli edifici scolastici ma soprattutto migliorarne la fruizione, sviluppando servizi e attività.
Strategia
«Il 2023 per Brescia non sarà solo l’anno della Capitale della Cultura - spiega il governatore della Lombardia Attilio Fontana -: nei prossimi mesi prenderà il via una progettualità articolata e dal forte impatto, una "Strategia di sviluppo urbano sostenibile". Lo dico con un certo orgoglio in quanto Regione Lombardia è la prima regione in Italia, probabilmente la prima in Europa, a concretizzare la programmazione europea 21/27 con la strategia delle aree urbane.
Brescia è tra i 14 comuni lombardi con più di 50.000 abitanti, selezionati attraverso un bando, per i quali abbiamo impostato una strategia specifica. Per ogni città, insieme al Comune, abbiamo lavorato a un articolato pacchetto di interventi e nel caso di Brescia mettiamo ancora di più al centro uno degli elementi cardine della nostra società: le scuole».
L’analisi

Il dato da cui partire, spiega l’assessore all’urbanistica del Comune di Brescia Michela Tiboni, è il lavoro di analisi svolto da Loggia e Campus Edilizia sul quadrante sud-ovest della città. Analisi che ha evidenziato «fragilità e criticità sociali» ma al tempo stesso «potenzialità di rigenerazione». L’area interessata dal progetto comprende sei quartieri (Fiumicello, Don Bosco, Porta Milano, Lamarmora, Chiesanuova, Primo Maggio), più la zona stazione: oltre mille ettari dove la presenza di immigrati è al 28%, tra le più alte di Brescia; percentuale che nella fascia d’età tra 0 e 14 anni raggiunge il 41%. In questa fetta di città si registrano fenomeni di «marginalità» (povertà, droga, micro-criminalità) e una «debole integrazione e coesione sociale».
Al tempo stesso è l’area demograficamente più vivace della città (tra 2013 e 2019 i minori fino a 14 anni a Brescia sono diminuiti del 2,2%, nei quartieri dell’area sud-ovest sono cresciuti del 3,8%) e quella dove nei prossimi 10-20 anni si avranno le maggiori trasformazioni urbanistiche, dalla riqualificazione di via Milano alla bonifica Caffaro. Da qui la scelta di sviluppare nel quadrante sud-ovest la «strategia» di sviluppo urbano sostenibile.
Il progetto

«Una strategia - spiega il governatore Fontana - che corre su un doppio binario: interventi a livello infrastrutturale (adeguamento sismico, efficientamento energetico e rigenerazione degli spazi), ma anche sviluppando servizi educativi e formativi di qualità in grado di tracciare un nuovo orizzonte per le scuole che guarda all’integrazione sociale e culturale. Un ambizioso obiettivo che vogliamo raggiungere con il Comune e coinvolgendo le comunità locali». Il progetto della Loggia si articola in otto azioni sviluppate in due fasi. Le prime due azioni riguardano interventi di messa in sicurezza sismica degli edifici scolastici (già ultimati nell’asilo di Fiumicello) e di efficientamento energetico ((illuminazione a led e sostituzione infissi, realizzata da A2A in una settantina di scuole comunali, 13 nell’area sud-ovest).
Poi ci sono le azioni per la mobilità sostenibile (4 isole ambientali a Porta Milano, Don Bosco, Chiesanuova a Lamarmora con aree pedonali, zone 30, strade scolastiche), quelle per le scuole «green» (dall’orto didattico alla comunità energetica) e quelle per l’inclusione (dall’alfabetizzazione alle giostre per bimbi disabili). Poi c’è l’intervento più significativo, definito «bandiera», a Don Bosco.
Community hub
Nel quartiere nascerà un nuovo polo di aggregazione: non solo scuole, ma servizi, spazi di socializzazione, una sorta di parco sportivo che darà un «centro» al quartiere. Nel corso dell’anno sarà aperto un concorso di idee per realizzare, secondo criteri innovativi e sostenibili, i nuovi edifici per la scuola elementare e media. A fianco nasceranno anche gli spazi del Community hub: auditorium, biblioteca e mediatica, Fab Lab della creatività con centro musicale, sala proiezioni, animazione, attività teatrali. La scuola dell’infanzia don Bosco sarà riqualificata, realizzando la sezione primavera.
Una volta pronte le nuove strutture, si prevede di demolire la media Bettinzoli e sistemare l’area con un parco dotato di attrezzature sportive. Per la pratica sportiva si sfrutterà anche l’attuale palestra (corsi gratuiti, attività per ragazzi in orario extrascolastico). Il nuovo assetto strutturale sarà accompagnato dall’attivazione dei servizi, sportivi, sociali, culturali, alcuni in realtà già avviato in fase sperimentale.
Il tutto, precisa Tiboni, «sarà portato avanti in partnership con Campus Edilizia»; i consigli di quartiere e le realtà associative e del terzo settore che già operano con le scuole saranno coinvolte nel processo di «co-progettazione». Il piano, precisa infine l’assessore, è diviso in due fasi: la prima, finanziata con le risorse europee, deve concludersi entro il 2026; la seconda (scuola primaria e demolizione Bettinsoli) sarà portata avanti con le risorse della Loggia e la previsione è che sia ultimata entro il giugno 2028.
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