«Spesa sospesa», rete solidale che funziona

Oltre cento chili di pasta, 60 litri di olio, 50 chili di zucchero e altrettanti di sale, senza contare le bottiglie di salsa di pomodoro, le scatolette di ogni genere e (finalmente, perché ce n’è davvero bisogno) anche prodotti per neonati e bimbi. È solo una parte di quanto raccolto e distribuito fino ad ora grazie all’iniziativa «Spesa sospesa» ideata dal Consiglio di quartiere Lamarmora in collaborazione con i Servizi sociali del Comune e diverse realtà del territorio come parrocchie e oratori di San Giacinto e Beato Palazzolo, il Centro culturale islamico  - che ha preparato 35 scatoloni già pronti da consegnare - e associazioni che operano nell’area a sud della città.

Il progetto è stato creato per aiutare le persone che si trovano a vivere un momento di difficoltà economica a causa del lockdown e della perdita di lavoro. Le richieste sono davvero molte: arrivano soprattutto da famiglie italiane, ma anche da giovani, alcuni dei quali vivono con grande imbarazzo questa condizione di necessità, quasi vergognandosene.

«Ma quando potranno restituiranno il favore» spiega Alessandra Spreafico, vicepresidente del Cdq e motore dell’iniziativa. «Il nostro progetto - continua - ha lo scopo di creare una vera rete, formale e informale, di solidarietà tra i cittadini  e le attività commerciali del quartiere. Molti condomini hanno già consegnato i loro scatoloni. E hanno già aderito Esselunga, Penny, Conad, Despar, la forneria Ferrari e Vittoni Gastronomia». Chi vuole può acquistare i prodotti e riporli nei carrelli con il logo «Spesa sospesa», oppure lasciare un contributo in denaro (contatti cdqlamarmora@comune.brescia.it).