Souad: El Biti «incastrato» dal disegno della figlia

Spunta però un’uscita secondaria con la quale la donna avrebbe potuto eludere le telecamere
SOUAD, IL GIALLO DEL DISEGNO
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Il tratto di una matita più incisivo di qualsiasi parola. Un disegno che può essere la fotografia di quanto accaduto davanti agli occhi di un bambino. Testimone di un possibile omicidio, quello di Souad Alloumi, la 28enne di origini marocchine svanita nel nulla la notte tra il 3 e il 4 giugno.

In casa, in via Milano, quella sera oltre alla donna e all’ex marito Abdelmjid El Biti, ora in carcere con l’accusa di omicidio, c’erano anche i due figli della coppia che oggi hanno dieci anni la femmina e quattro il maschio.

La bambina, probabilmente già il giorno dopo quando per ore è stata sola con il fratellino, ha disegnato una sequenza. Un uomo ed una donna sul divano, lei con la bocca aperta come se stesse urlando e lui con l’espressione cattiva. Poi, nella pagina accanto, si vede lo stesso personaggio maschile che arrabbiato grida «Vai in camera» nei confronti dei due fratellini, tristi. La bambina ha rappresentato inoltre due segni di colore viola scuro vicino ad una valigia. Si tratta dei grandi sacchi che erano presenti in casa dentro uno dei quali sarebbe finito il corpo della madre secondo chi indaga? Starà alla corte valutare, dopo che ieri la Procura ha fatto acquisire il disegno rimasto per 18 mesi sul tavolo dell’appartamento dove Souad e i suoi figli abitavano. 

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