Sono partite le richieste danni per l'incidente del ponte di via Volturno

L’avvocatura del Comune di Brescia ha perfezionato e trasmesso gli atti alla compagnia di assicurazione del trasportatore
PONTE VIA VOLTURNO, FASE DUE
AA

La messa in mora per i danni riportati dal ponte di via Volturno sulla Tangenziale Ovest nello schianto con la gru trasportata da un camion mercoledì 24 agosto è scattata da ieri.

«L’avvocatura del Comune di Brescia e l’Ufficio Assicurazioni hanno trasmesso via pec un atto alla compagnia assicurativa e all’impresa di autotrasporto in cui vengono indicati a oggi almeno cinque profili di danno da contestare: il danno al ponte nella sua integrità con la necessità della sua ricostruzione e progettazione della demolizione e del ripristino, il danno dovuto al blocco del traffico, il danno comportato dal dover porre le nuove segnaletiche e l’adeguamento viario, i maggiori oneri sopportati dal Comune per i costi del personale e i loro straordinari e infine il danno da immagine per il Comune» spiega l’assessore delegato, Federico Manzoni.

Il danno

«Ma si badi che sino ad ora nessuno ha contestato o quantificato valori precisi circa l’indennizzo che spetta al Comune» continua Manzoni. In realtà tra i tecnici circolano cifre piuttosto eloquenti nell’ordine dei tre milioni di euro. «Le somme saranno stabilite sulla scorta delle valutazioni tecniche e delle stime che eseguiranno le figure competenti che saranno nominate per le perizie. Sino ad allora è corretto dire che il Comune ha avviato la procedura di risarcimento, fermo restando che ad oggi abbiamo avuto la necessità di affrontare un debito extrabilancio di 253mila euro. In questo senso abbiamo già predisposto una delibera da adottare in Consiglio Comunale. La somma ha coperto tutti gli oneri di allestimento delle bretelle che hanno permesso di ricollegare le corsie della tangenziale e di riaprire in entrambi i sensi di marcia il ponte di via Volturno, anche se in questo caso con una sola corsia per direzione», continua Manzoni.

Dal Comune intanto viene smentita la presunta linea difensiva di chi ha provocato il danno, ossia che le successive asfaltature abbiano cambiato la quota e il livello della corsia della tangenziale o che l’impalcato si sia flesso a causa del calore delle passate giornate estive. «In Comune non è giunta nessuna comunicazione quindi possiamo smentire senza timore di dover rettificare quanto detto in ambienti che non appartengono al Comune» è stata la replica secca degli uffici.

Le ipotesi

A margine della vicenda emerge come la ditta che si è occupata dell’autotrasporto della gru che ha causato l’incidente è di Cremona e che il trattore e il rimorchio sono di proprietà della stessa ditta assicurata con Unipol Sai. «Anche l’autogru pare assicurata con la stessa compagnia, cosa che di fatto semplifica le nostre procedure avviate con comunicazioni via pec: la gru è stata concessa in locazione finanziaria dalla Tecnogru alla Eurotecno srl di Cremona. Tutti soggetti che risultano citati nel fascicolo».

In un primo momento pareva venisse messa in discussione anche la tenuta del ponte di via Volturno, indicando come «il viadotto fosse già sotto osservazione nell’analisi della sua tenuta al fine del passaggio del tram». «Nulla di più sbagliato o fantasioso - è stata la replica ieri dell’assessore Manzoni - anche perché lo studio sul ponte è privato e riservato e nulla è uscito al riguardo su questi dati. Lasciamo quindi che i tecnici svolgano con i legali la loro funzione serenamente e non rispondiamo a illazioni o a temi campati per aria, peraltro ad oggi, ripeto, mai sollevati dalla controparte di questa vicenda anche loro per certi aspetti vittima delle circostanze».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia