Incidente del ponte in via Volturno, come si accertano le responsabilità
Dopo che cinque travi del ponte in via Volturno sono state tranciate nell'incidente di mercoledì 24 agosto, sono tanti gli interrogativi sul tavolo. Non riguardano solo la messa in sicurezza del viadotto e le soluzioni per la viabilità, ma anche l'accertamento delle responsabilità. Cioè, chi deve rispondere di quell'autogrù che, caricata su un camion, si è incastrata sotto al ponte che sovrasta la tangenziale Ovest a Brescia, distruggendolo e mandando in tilt la città.
Il tema non è semplice e ci sono più aspetti da approfondire. Innanzitutto, è necessario stabilire se si trattava di un trasporto eccezionale. Non è una definizione fine a sè stessa, ma ha implicazioni anche di tipo giuridico. Se ieri mattina al momento dell'impatto l'altezza della sagoma del veicolo, comprensiva dell'autogrù che trasportava, superava i 4 metri, allora la responsabilità dello schianto passa pesantemente a carico del titolare dell’impresa e non solo sull’autista.
Secondo quanto sappiamo al momento, il contatto tra il braccio della gru e l’impiantito del ponte è avvenuto a 4,92 metri, oltre quindi i 4 metri dal suolo fissati dalla norma. Va aggiunto che il controllo delle dimensioni e la richiesta di scorta devono essere fatte dal titolare dell’impresa che effettua il trasporto, che dovrà specificare i tempi, l’itinerario previsto e la distanza di consegna. Nel caso specifico dell’incidente di ieri, dunque, ai fini delle responsabilità si tratterà di accertare con un lavoro peritale la quota effettiva del braccio della gru a riposo.Cosa dice il codice della strada
Ma capiamo meglio cosa s'intende per trasporto eccezionale. Il codice della strada definisce i trasporti eccezionali come quei mezzi che superano le dimensioni di sagoma definite dagli articoli 61 e 62.
Queste misure sono fondamentalmente legate ad altezza, lunghezza e peso del veicolo. Il superamento di una sola delle tre dimensioni fa rientrare il veicolo nella definizione di «trasporto eccezionale» a cui si devono applicare importanti regole, tra le quali l’interdizione al transito su determinate strade (come la tangenziale) o la necessità di una scorta tecnica per il mezzo.
I limiti di dimensioni sono dettati dal superamento di una larghezza di 2,55 metri, della lunghezza di 16,50 metri (o di 18,75 in caso di motrice con rimorchio) e di peso di 40 tonnellate per convogli a quattro assi e fino a 44 tonnellate per convogli con cinque o più assi. Il limite di altezza della sagoma è di 4 metri, con alcune deroghe che riguardano il trasporto di animali vivi (4,20 metri).
Quali potrebbero essere le sanzioni
Quanto alle conseguenze per il conducente e per l’azienda di trasporto che ha causato il danno, l’articolo 10 del Codice della Strada prevede una sanzione amministrativa che va da un minimo di 430 euro (e sarà probabilmente la cifra applicata) a un massimo di 1.731 euro. Ma nello specifico la conduzione di un veicolo da trasporto con caratteristiche difformi a quelle previste per il carico è punita anche con la sospensione della patente di guida da 15 a 30 giorni e la sospensione della carta di circolazione del mezzo da uno a due mesi, il che equivale al fermo amministrativo del camion che resterà quindi bloccato in parcheggio.
Indipendentemente da chi ha effettuato il carico in modo più o meno opportuno, resta comunque in capo al conducente la responsabilità per l’errata valutazione del passaggio sotto al viadotto. Sarà inoltre accertata - attraverso l’analisi del cronotachigrafo del camion e attraverso l’analisi dei segni della frenata seguita all’impatto rimasti sull’asfalto - la velocità alla quale procedeva il mezzo: nell’eventualità in cui questa eccedesse le limitazioni previste per il trasporto eccezionale saranno contestate ulteriori sanzioni.
@Buongiorno Brescia
La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
