Sondaggio Ipsos-GdB, il Covid non fa più paura: lo teme soltanto 1 bresciano su 5

È considerato una seria minaccia soprattutto dagli ultra 65enni. I giudizi sulla gestione della pandemia
Loading video...
IL COVID NON FA PIU' PAURA
AA

Lo spettro della pandemia non si aggira più fra le piazze e le vie di Brescia. L’incubo è alle spalle. Il Covid colpisce ancora, ma i contagi sono cosa rara e soprattutto non provocano più vittime. L’evidenza scientifica si accorda con la percezione da parte dei cittadini: il 30 per cento dei bresciani è convinto che il virus rappresenti ormai una minaccia limitata, mentre per il 49 per cento non c’è più alcun pericolo.

Solo il 20 per cento guarda ancora con grande sospetto al Covid, considerandolo una minaccia seria per sé e la propria famiglia. Una percentuale comunque più elevata di tre punti rispetto a quella nazionale. Una differenza comprensibile, spiegabile con la virulenza della pandemia nella nostra provincia, che ha lasciato strascichi (e timori) più pesanti che altrove.

Covid

Siamo alla quarta puntata del sondaggio che il GdB ha commissionato alla società Ipsos di Nando Pagnoncelli in vista del voto del 14 e 15 maggio per la Loggia. Dopo le interviste sulle intenzioni di voto, la notorietà e il gradimento dei candidati, la qualità della vita a Brescia, stavolta i bresciani si esprimono su quattro argomenti che influiscono sul contesto generale: pandemia, guerra in Ucraina, inflazione e immigrazione.

Il Covid, dunque. Nel Bresciano, fra città e provincia, ha mietuto oltre cinquemila e seicento vittime. Un esercito di lutti. Per dare un’idea delle dimensioni numeriche della tragedia, nella Grande guerra i Caduti furono novemila e seicento. Il 18 marzo anche Brescia ha celebrato la Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid. Un ricordo commosso e doveroso: se da una parte è giusto riprendere il cammino interrotto dalla pandemia, dall’altra è necessario non dimenticare. Per onorare chi non c’è più e per mantenere vivi gli insegnamenti di quella vicenda. A partire dal valore della scienza e delle competenze, dalla solidarietà e dalla cura reciproca.

Anziani

La strage colpì soprattutto gli anziani: non a caso la percentuale di chi considera ancora il virus una minaccia elevata/moderata è più alta fra gli ultra 65enni. È il 25 per cento, a cui aggiungere un altro 26 per cento che la giudica un rischio limitato. Al contrario, il Covid fa meno paura fra i giovani dai 18 ai 30 anni: solo il 14 per cento ritiene che il Covid debba fare ancora paura, mentre per il 62 per cento non rappresenta più alcuna minaccia.

Sanità

Nella punta precedente del nostro sondaggio, fra i problemi urgenti da risolvere, i bresciani avevano segnalato la sanità. Un parere che sconta la gestione della pandemia e trova un riflesso nei dati che pubblichiamo oggi. Il 41 per cento dei bresciani, infatti, valuta in modo negativo il modo in cui la Regione ha affrontato l’emergenza Covid (positivo per il 56 per cento); un segno meno che per il Governo nazionale scende al 30 per cento.

D’altra parte, il 74 per cento promuove la gestione da parte dell’Amministrazione comunale. Vale la pena di considerare nel dettaglio questi dati, influenzati dalle opinioni politiche degli intervistati. A promuovere il Governo nazionale e la Loggia sono soprattutto gli elettori di centrosinistra (e di altri partiti come il M5S), che invece si esprimono in modo fortemente negativo sulla Regione di centrodestra. Al contrario, i cittadini di centrodestra sono i più critici con il Governo, mentre sono soddisfatti da quanto fatto dalla Regione (oltreché dal Comune).

Sull'edizione cartacea del quotidiano in edicola oggi, 18 aprile, acquistabile anche in formato digitale, i lettori trovano anche l'esito del sondaggio in merito a guerra in Ucraina, costo della vita e immigrazione

Icona Newsletter

@Buongiorno Brescia

La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato