Sondaggio Ipsos-GdB e candidati, Castelletti: «Completare bonifiche e cintura verde»

Completare le bonifiche delle aree contaminate dal Pcb, compreso lo stabilimento della Caffaro, e chiudere il cosiddetto abbraccio verde intorno alla città. Sono queste le priorità di Laura Castelletti per quanto riguarda l’ambiente. «Quest’ultimo è il primo tema che viene affrontato nel mio programma elettorale», sottolinea la sindaca facente funzione, candidata per il centrosinistra.
Secondo il sondaggio Ipsos per il GdB in vista del voto per la Loggia, il 41 per cento dei bresciani ritiene che la salute dell’ambiente sia il problema maggiore di Brescia. «Una opinione che ho ben percepito negli incontri elettorali con i cittadini nei vari quartieri», riconosce Castelletti.
Quali sono, allora, gli interventi più urgenti?
Innanzitutto si deve dare seguito in fretta alle bonifiche. Abbiamo messo a disposizione altri venti milioni per il risanamento in corso delle aree a sud, a Chiesanuova. In secondo luogo bisogna che il Comune affianchi il commissario straordinario del Sin Caffaro, assecondando e favorendo il suo ruolo. La seconda priorità riguarda la cintura verde intorno alla città. Bisogna chiudere i collegamenti fra il Parco del Mella, il Parco delle cascine, il Parco delle Colline, la Maddalena e il Parco delle cave. Un’opera di cucitura, così da mettere in sicurezza il territorio e poter procedere alla piantumazione di 200mila alberi. Come abbiamo promesso.
Pensa a un unico grande Parco regionale oppure è favorevole a mantenere gli attuali Plis, parchi locali di interesse sovraccomunali?
Sono per mantenere i Plis perché ci danno la possibilità di realizzare l’abbraccio verde avviato. Adesso il Parco regionale non ci darebbe garanzie sulla governance e sugli investimenti necessari. Se la situazione dovesse cambiare, valuteremo. Tuttavia, oltre alle bonifiche e all’ampliamento dei parchi, c’è un’altra cosa che vorrei fare subito: candidare Brescia all’European green capital, il premio di Capitale verde europea, per avere la certificazione dei passi in avanti compiuti verso la transizione ecologica. Penso alle bonifiche, alla mobilità dolce, alla decarbonizzazione della centrale Lamarmora, all’abbraccio verde, al futuro tram. Ci aiuterebbe a confermare quanto fatto e a progettare il futuro, fissando obiettivi da raggiungere. Brescia entrerebbe a far parte della rete delle città europee più capaci di gestire la transizione e la sostenibilità.
Dopo l’ambiente, per i bresciani il traffico è il problema maggiore. I più critici sono i residenti della zona Ovest. Cosa propone?
Certamente la vicenda del ponte di via Volturno, con tutti i disagi connessi, ha influito sulla valutazione negativa dei cittadini. Più in generale, noi siamo per rafforzare l’uso del trasporto pubblico. In particolare, il tram che percorrerà la parte ovest, proprio quella che lamenta più problemi. Ci sono già i 360 milioni necessari. Non solo. Abbiamo nel cassetto, già pronto, il progetto per il tram dal centro alla zona est. Si tratta di trovare i finanziamenti. Quanto ai parcheggi, vogliamo ricavare mille posti auto dalla caserma Ottaviani, che per altro servirebbero proprio il quadrante ovest. Penso anche a nuove aree pedonali, come piazzale Arnaldo, che vorrei trasformare in piazza totalmente fruibile, senza l’aiuola spartitraffico centrale.
Altro tema sensibile: la sicurezza. Cosa fare?
A Brescia non c’è un allarme sicurezza. Lo dicono i dati. Però non va trascurata la percezione del problema. Abbiamo aumentato il presidio sul territorio con cinquanta agenti. Inoltre, faremo un tavolo partecipato sulla sicurezza nei quartieri con delle criticità. Coinvolgeremo forze dell’ordine, servizi sociali, Consigli di quartiere. Per quanto riguarda gli episodi con protagonisti i minori, serve la repressione ma anche una risposta educativa. Ho chiesto l’istituzione in prefettura di un tavolo specifico con le agenzie educative. I cittadini vogliono una Brescia più internazionale.
Crediamo molto nella Cittadella dell’Innovazione, che darebbe forza al distretto digitale, attirando giovani dall’Europa. Brescia offre lavoro, qualità della vita, innovazione, mobilità: gli ingredienti giusti. Abbiamo due università, due accademie, un conservatorio: istituzioni in crescita che vanno aiutate e che possono aprire opportunità e rapporti internazionali. Senza dimenticare gli stranieri che arrivano nella Capitale della cultura.
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