«Sindaci, non penalizzateci: fermate le sagre estive»

Questa la richiesta di Confcommercio e di Confesercenti ai primi cittadini
Le sagre danneggerebbero i ristoranti, già provati dalla crisi Covid-19
Le sagre danneggerebbero i ristoranti, già provati dalla crisi Covid-19
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Un appello rivolto direttamente ai sindaci della provincia di Brescia per arginare l’organizzazione e le autorizzazioni degli appuntamenti estivi con le sagre, bollate come «concorrenti» del settore ristorazione, in ginocchio per le inevitabili ricadute economiche che il coronavirus ha trascinato con sé.

È quello che, nero su bianco, hanno inviato Confcommercio Brescia e Confesercenti della Lombardia orientale. «Ci appelliamo al buonsenso delle Amministrazioni comunali affinché annullino o perlomeno selezionino il più possibile lo svolgimento delle sagre sia per garantire la sicurezza dei cittadini sia per non compromettere ulteriormente il settore della ristorazione» si legge nel testo recapitato sulle scrivanie dei primi cittadini bresciani.

Il riferimento corre all’ordinanza regionale 566 del 12 giugno, attraverso la quale la Lombardia ha previsto la ripresa dello svolgimento delle sagre «senza tuttavia introdurre particolari protocolli sanitari dedicati al settore della somministrazione, con il pericolo di vedere assembramenti incontrollati e procedure di sicurezza aleatorie» scrivono i vertici delle associazioni di categoria.

«Tutto ciò si pone in netto contrasto con le complicate e dispendiose misure (tra le più importanti extracosti per la sanificazione, riduzione dei coperti e riorganizzazione del lavoro) che ristoranti e bar hanno dovuto applicare in questa fase di ripresa ancora molto lenta per tutto il settore dei pubblici esercizi». Per Confcommercio e Confesercenti, in questo modo «il grande sforzo messo in campo dai ristoratori rischia di essere così vanificato da una concorrenza selvaggia, da parte di eventi che hanno, per la maggior parte, ormai perso ogni legame con la tradizione del territorio e sono diventate mere attività di business con oltre 1.600 appuntamenti annuali».

Di qui, le «forti preoccupazioni per la potenziale ripresa del fenomeno delle sagre in provincia di Brescia» espresse dalle due realtà, che confidano ora «nel positivo accoglimento delle istanze, nella consapevolezza che sarebbe un segno di vicinanza delle istituzioni alle difficoltà che molte imprese stanno attraversando».

 

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