Cucina

Riapertura delle sagre, Arthob: «Perplessità e disappunto»

Arthob rileva anche la disparità: alle sagre non vengono richieste le misure di controllo come alla ristorazione classica
Carne alla brace (simbolica) - © www.giornaledibrescia.it
Carne alla brace (simbolica) - © www.giornaledibrescia.it
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«Perplessità e disappunto»: così Arthob sulla riapertura di sagre ed eventi dal 15 giugno 2020. Esiste «il rischio di una evidente disparità di trattamento, di problemi di natura igienica, nonché del reiterarsi di una situazione di concorrenza ai limiti, già rilevata negli scorsi anni, ma resa ora drammatica dalla situazione in cui versa l'intero comparto» scrive l’associazione di categoria che unisce ristoranti e trattorie. In particolare viene sottolineato come ci siano «numerose criticità».

L'Associazione sottolinea l'importanza di alcune sagre nel difendere e promuovere i prodotti tipici del Bresciano e le tradizioni, ma «si tratta, come ampiamente noto, di una netta minoranza, di fronte a eventi che presentano scarsi tratti caratterizzanti».

Accanto a problemi d'identità delle sagre, Arthob rileva come appaiano di scarsa possibilità di attuazione, nonché di controllo, tutte quelle misure che vengono richieste alla ristorazione classica, dalle norme di igienizzazione alla misure di distanza interpersonale, l'utilizzo di modalità digitali o alternative per menu e i pagamenti.
 «Si chiede - si conclude nel comunicato - alle Istituzioni, agli organismi di controllo, di prendere adeguati provvedimenti per regolamentare quanto più possibile questi eventi, non certo per desiderio d'instaurare una sorta di monopolio nella somministrazione di cibo quanto per garantire a tutti gli attori stesse condizioni di base».

 

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