Ristoranti in lotta con i rincari: «Mettiamo le bollette in vetrina»

È l’iniziativa lanciata da Fipe-Confcommercio, Confesercenti: «Aumenti in vista, s’intervenga ora»
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RISTORATORI CONTRO LE BOLLETTE
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Ingredienti «salatissimi», bollette da svenimento, tanto lavoro, mancanza di personale. Tra cassa, banca e servizio ai tavoli i ristoratori, di questi tempi, sono costretti a fare i salti mortali. E la situazione, purtroppo, sembra solo destinata a peggiorare. Lo sa bene la Fipe-Confcommercio che, per informare i consumatori e lanciare un grido corale d’allarme, nei giorni scorsi ha chiesto ai propri associati di esporre in vetrina le ultime bollette da record. A Brescia tra i primi ad aderire c’è stata l’osteria Al Bianchi. L’imprenditore Mino Dal Dosso, titolare di locali a Montichiari e Padenghe, indipendentemente da questa iniziativa, le aveva invece già pubblicate in rete a inizio agosto.

Prospettive

«La preoccupazione è vivissima anche nella nostra provincia - commenta Carlo Massoletti, presidente provinciale di Confcommercio - e riguarda un po’ tutte le attività, in primis quelle della ristorazione e alberghiere che, per loro natura, consumano molta energia elettrica. Per ora, da noi, i prezzi al pubblico non sono ancora stati aggiornati, ma sarà necessario ritoccarli all’insù».Conferma il clima di forte preoccupazione sui mesi a venire Confesercenti: l’associazione ha stimato che, a livello nazionale, «senza un intervento immediato per attutire l’impatto degli aumenti di energia e gas, le piccole imprese di turismo e terziario si troveranno a pagare nei prossimi 12 mesi una maxi-bolletta da 11 miliardi di euro, circa 8 miliardi in più rispetto ai 12 mesi precedenti. Una stangata insostenibile, che rischia di mettere fuori mercato 90mila attività per un totale di 250mila posti di lavoro».

Le bollette, di questi tempi, hanno raggiunto prezzi altissimi anche per ristoranti e alberghi
Le bollette, di questi tempi, hanno raggiunto prezzi altissimi anche per ristoranti e alberghi

Ristorazione in difficoltà

A pagare la bolletta più salata saranno le imprese della ristorazione, che si troveranno a spendere a parità di consumi quasi due miliardi di euro in più. E i bar per i quali l’aggravio dovrebbe aggirarsi attorno al miliardo. Entrando nel dettaglio, stando sempre alle stime elaborate da Confesercenti su dati Innova, Unioncamere e Agenzia Entrate, un ristorante di medie dimensioni potrebbe vedere crescere le proprie bollette da 13.500 a 29.700 euro. E un bar che spendeva 6.700 euro l’anno per luce e gas, nei prossimi dodici mesi, ipotizzando che gli aumenti attuali restino costanti, potrebbe doverne sborsare 14.740. Un aumento del 120% e un’incidenza sui ricavi aziendali che passa dal 4,9 al 10,7%.

Alberghi

La stangata, si diceva, potrebbe essere forte anche per gli alberghi: Confesercenti stima un esborso aggiuntivo a livello nazionale di oltre 1,5 miliardi di euro. Tradotto in «spiccioli», un hotel di medie dimensioni nei prossimi dodici mesi potrebbe veder lievitare da 45mila euro a 108mila la propria bolletta energetica. Aggravio non da poco pure per gli esercizi di vicinato: l’associazione stima che la spesa passi dai 1.900 ai 3.420 euro.  «Senza sostegni, il sistema delle piccole imprese rimarrà schiacciato dall’aumento di costi. Il governo agisca utilizzando tutti i poteri di cui dispone - è l’appello di Barbara Quaresmini, presidente di Confesercenti per la Lombardi Orientale -. Servono interventi per le attività di minori dimensioni: il credito di imposta è destinato solo ad utenze sopra i 16,5 kW di potenza. Occorre ampliarlo ed estenderlo alle piccole, prorogando gli interventi di sostegno almeno fino al 31 dicembre; servono anche rateazioni. Bisogna, poi, spingere l’acceleratore sulla diversificazione delle fonti e favorire, a partire dalla leva fiscale, consorzi d’acquisto e produzione di energia pulita».

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