Regionali, Matteo Renzi a Brescia: «Di Loggia parliamo dopo la Lombardia»
Matteo Renzi sceglie Brescia come tappa alla viglia dell’appuntamento milanese che oggi di fatto riunirà tutti i candidati regionali del Terzo polo insieme alla candidata presidente Letizia Moratti.
Il passaggio nella nostra città era paradossalmente atteso non tanto per le elezioni regionali ma per poter chiedere al leader di Italia Viva lumi rispetto alla Comunali di primavera. Non è un mistero che al momento il Terzo polo sia diviso, Azione sostiene Laura Castelletti, mentre Iv dopo aver indicato Federico Manzoni come proprio candidato gradito ora sta corteggiando Nini Ferrari, dieci anni in Loggia prima eletta come indipendente di Forza Italia e poi civica di centrodestra.
Fatto sta che Renzi elude ogni questione e ogni domanda sul tema: «Ne parliamo dopo le regionali». Lo dice ai giornalisti e lo dice, almeno pubblicamente, anche alla Ferrari che era presente all’appuntamento nella sede di via Verdi. Inutile dire, invece, come Renzi ribadisca l’occasione persa dal centrosinistra nella nostra regione. «È inspiegabile come il Pd abbia deciso di allearsi con il M5s che in Lombardia ha un peso elettorale marginale».
Rilancio
I candidati alla corsa in Lombardia, a partire dal capolista Guido Galperti picchiano duro sulle carenze regionali frutto del governo Fontana. L’attuale vicepresidente della provincia spiega: «Dopo la sanità - spiega - con la mancanza dei medici e delle liste d’attesa, il tema del trasporto pubblico è particolarmente sentito. Va trovata una soluzione con le risorse, perché ad esempio se è vero che lo Stato trattiene le risorse Regionali, lo stesso fa la Lombardia che ha un impianto centralista e che trattiene risorse che potrebbero essere gestite a livello inferiore».
Renzi fa invece una valutazione più ampia di come la Regione presenti un quadro di luci ed ombre: «Perché se è vero che ci sono indicatori economici negativi ce ne sono altri buoni frutto anche di scelte ottime come l’Expo». Il punto è un altro dunque: «Io credo che la Lombardia possa fare di più non perché vada male, ma perché il benchmark non è quello italiano, ma mondiale ed europeo. Si tratta di una regione che può e deve essere una straordinaria locomotiva non solo italiana».
Valutazioni
Il leader di Italia Viva lo spiega ancora meglio: «Abbiamo a che fare con una regione che potrebbe essere un ottimo volano di crescita per il Paese, ma che probabilmente negli ultimi anni si è un po’ seduta. Servono quindi nuova linfa e nuova energia, in una campagna elettorale difficilissima. Il nostro obiettivo è uno solo: restituire alla Lombardia le ambizioni che questa regione deve avere». In questa cornice avanti quindi con Letizia Moratti «che non si è accontentata di fare la vicepresidente o il commissario per le Olimpiadi, ma che ha detto: "faccio il presidente o niente", dimostrando di essere una donna che crede in questa Regione».
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