Regionali, Fontana: «Il modello Lombardia assicura sviluppo sociale ed economico»

A caccia dellla riconferma, partendo dalla posizione di forza di essere in carica. Il presidente uscente della Lombardia, il leghista Attilio Fontana, si candida per il secondo mandato. La coalizione di centrodestra in Lombardia appare molto solida, ma c’è curiosità sui possibili nuovi equilibri di forza che ermergeranno dalle urne.
Può fare un bilancio della sua campagna elettorale in Lombardia?
È stata entusiasmante. Ho scoperto eccellenze anche superiori a ciò che immaginavo e molto più diffuse sul territorio. Ho avuto modo di conoscere realtà incredibili per ingegno, creatività, capacità innovative e concretezza in tutti gli angoli della regione. Mi ha emozionato la positività e la determinazione delle persone, la loro capacità di reagire alle difficoltà, con una voglia di guardare con ottimismo al futuro assolutamente unica, cosa che non pensavo fosse così diffusa. Ho trovato delle persone con uno spirito di solidarietà e comunità che contribuisce a fare unica la nostra Lombardia nel mondo.
Un bilancio dei suoi tour in provincia di Brescia?
Anche quello molto positivo. Ho avuto modo di incontrare gli agricoltori e gli artigiani rappresentanti di due settori strategici per l’economia della nostra regione. Due settori che incarnano anche le radici della nostra terra e della nostra storia.
Ha intercettato problematiche che aveva forse sottovalutato?
Francamente no, abbiamo parlato di problemi che ben conoscevo e per i quali come Regione stiamo già affrontando. Con la Coldiretti abbiamo affrontato il tema della siccità, che lo scorso anno ha inciso pesantemente sui raccolti.
Una situazione sulla quale intendiamo agire su tre fronti: proseguire con il recupero delle cave dismesse per realizzare bacini idrici per l’accumulo dell’acqua piovana, come quella realizzata nel Bresciano, (per il quale è necessario un intervento del Governo affinché snellisca la burocrazia); continuare ad investire i fondi comunitari, con una programmazione già in essere per i prossimi anni, per potenziare l’innovazione dei sistemi irrigui nelle aziende agricole, accompagnando gli agricoltori in percorsi di formazione; avviare in maniera convinta il recupero dell’acqua reflua a fini irrigui, attraverso un’alleanza virtuosa tra Consorzi di bonifica, agricoltori, e sistema delle multiutility.Con la Confartigianato abbiamo invece discusso della mancanza di manodopera. Anche questo è un tema su cui abbiamo già iniziato a lavorare in questa legislatura e che nel mio programma elettorale è tra le priorità. Lo abbiamo fatto con «Formare per assumere», una misura che inverte il mismatch lavorativo e consente di far incontrare la domanda e l’offerta che abbiamo già finanziato tre volte e per la quale aveva espresso soddisfazione che l’ex presidente Draghi che voleva estenderlo a tutto il Paese. Una misura dotata di tre strumenti: un voucher formativo, per finanziare la formazione «individualizzata» dei futuri lavoratori, in modo che possano rispondere alle esigenze dell’impresa; un bonus occupazionale per incentivare la stipula dei nuovi contratti; un voucher utilizzabile per interventi di ricerca e selezione del personale da inserire.
Sono giunte richieste dal mondo produttivo bresciano: sostegno alla competitività e all’innovazione, rapporto più stretto con l’Ue e miglioramento delle infrastrutture. Cosa può dirci?
Ho raccolto anche queste richieste e sicuramente con l’attuazione dell’Autonomia saremo in grado di dare risposte più efficaci anche in questi settori. Innovazione è una parola presente 30 volte nel mio programma elettorale, declinata in tutti gli ambiti, perché sappiamo bene che solo attraverso la ricerca e l’innovazione è possibile stare al passo con i tempi e rendere le nostre imprese sempre più competitive. Sulle infrastrutture sono certo che grazie all’arrivo del inistro Salvini e il nuovo codice degli appalti, sarà possibile completare o realizzare quelle fondamentali per il territorio.
Si è rifiutato di fare un vero e proprio confronto con i suoi avversari. Perché? Non le avrebbe permesso di rispondere alle critiche più feroci da parte degli altri aspiranti presidenti?
Credo che i cittadini siano più interessati a conoscere il mio programma per il loro futuro. Ci sono altri modi per smentire le notizie false che raccontano.
Fratelli d’Italia potrebbe diventare la prima forza politica in Lombardia, è preoccupato su come potrebbe influenzare la sua eventuale presidenza?
Ci basiamo sull’esperienza del centrodestra in Lombardia, dove le maggioranze sono variate nel peso dei singoli partiti. Prima Forza Italia, poi la Lega preponderante, oggi ci si aspetta più forte FdI, ma il metodo di governo è stato sempre di condivisione e di valutazione dei progetti da mettere in atto basato sulla bontà del piano.
Ha un ultimo appello ai lombardi?
Chiedo innanzitutto a tutti i lombardi di andare a votare, perché il voto è un diritto, ma anche un dovere. Chiedo di votare per me per coloro che intendono portare avanti il modello che in Lombardia da anni assicura quel costante sviluppo sociale ed economico che ha fatto diventare grande la nostra regione. Un modello non soltanto per l’Italia ma anche per l’Europa, che si fonda sulla sussidiarietà, sulla collaborazione fra pubblico e privato, sulla libertà di intrapresa per ogni cittadino, fondato su quei valori che sono costitutivi delle nostre comunità. Confermare il centrodestra porterà la regione a raggiungere risultati ancor migliori.
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