Referendum sull’acqua: «Si rispetti il risultato»

«Siamo stati gli unici a impegnarci per il No»
© www.giornaledibrescia.it
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«Durante la campagna referendaria sull’acqua pubblica, noi di +Europa ci siamo impegnati a fare campagna per il No. Siamo stati l’unica forza politica a farlo, al netto dell’entrata di Forza Italia. Abbiamo affermato che l’affluenza del voto sarebbe stato un dato politico da tenere in considerazione, mentre il comitato del Sì glissava sul punto. Ora abbiamo scoperto il perché. In questi giorni stiamo assistendo a consigli comunali di diversi comuni della provincia a cui viene sottoposta una mozione che impegnerebbe sindaco e amministrazione a riconoscere il voto dei cittadini che, a loro dire, avrebbero voluto la gestione del sistema idrico interamente pubblica». Questo si legge nella nota di Marco Olivetti, referente della campagna «Acqua Libera».

Ancora: «È un tentativo strumentale da parte del Comitato, per due motivi. Il primo è che l’affluenza del voto è stata del 22,3% e ciò nullifica le pretese di chi vorrebbe vederci una sollevazione popolare. Le mozioni riconoscono solo il dato proporzionale del Sì per giustificare il voto in consiglio comunale. Questo però ignora chi ha deciso di non andare al voto volontariamente per dare un segnale politico: la contrarietà a un referendum ideologico e lontano dal sentir comune. Il secondo è che lo stesso Comitato ha sempre sostenuto che la democrazia rappresentativa non era bastata a determinare il percorso a loro consono; ora che anche la maggioranza della cittadinanza bresciana non gli ha dato ascolto tornano ai consigli comunali e alle amministrazioni per fare pressione politica verso la Provincia».

In alcuni comuni del Bresciano, come Calcinato, sono partite da giorni la campagne di raccolta firme per chiedere ai sindaci di rispettare l'esito del referendum provincialle sull'acqua dello scorso 18 novembre.

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