Reddito di cittadinanza, nel Bresciano 1 su 3 ha trovato lavoro

Dall’entrata in vigore della misura voluta dal Movimento 5 Stelle, i contratti di lavoro sottoscritti dai percettori di reddito di cittadinanza nel Bresciano sono stati 4.323, di cui però solo 370 a tempo indeterminato. In pratica, stando ai dati dei centri per l’impiego territoriali, poco più del 30% dei circa 13mila cittadini bresciani che, dal maggio 2019 ad oggi, hanno visto accettata la richiesta di reddito di cittadinanza e attivata la segnalazione ai Cpi provinciali. Quindi, ben di più di quel famigerato «uno su sette» sbandierato pochi giorni fa da esponenti del centro destra, Giorgia Meloni in primis. Ma, inutile negarlo, anche decisamente meno di quanto gli stessi pentastellati avrebbero voluto o anche solo sperato di ottenere dall’intervento simbolo delle loro battaglie.
I navigator
Peraltro, tiene a precisare Angelica Zamboni, dirigente dei Cpi bresciani, il dato relativo ai contratti di lavoro «riguarda tutti i rapporti di lavoro instaurati, e non solo le offerte intermediate dai navigator». Il che, in soldoni, significa che non tutti i percorsi di avvio al lavoro attivati dai centri bresciani sono passati attraverso la figura dei «tutor» del reddito; nel nostro territorio erano circa una sessantina, ma oggi sono scesi sotto i cinquanta e attendono di finire definitivamente il loro mandato entro il 31 dicembre di quest’anno.
Dati alla mano, nel corso di questi due anni o poco più le richieste accolte e prese in carico dagli 8 centri per l’impiego della provincia (Brescia, Breno, Desenzano, Iseo, Leno, Orzinuovi, Salò e Sarezzo) sono state 13.216, di cui 6.052 presentate da uomini e 7.164 da donne, con una età media intorno ai 40 anni. Attualmente (dati aggiornati a fine agosto) i percettori di reddito di cittadinanza in provincia sono 9.689, in linea con i 10.079 di fine luglio.

I numeri del report Inps
Ad approfondire il quadro è arrivato poco più di un mese fa anche il report fornito dall’Inps, con un focus sull’importo medio mensile: nel bresciano, a giugno 2021, era di 507,35 euro. Meno di Pavia (537,16 euro), Varese (534,20), Monza Brianza (516,48) e Como (514,96) ma più di Milano (502,16), Sondrio (492) e Lecco (483). La media lombarda dell’assegno per il reddito di cittadinanza è di 510 euro.
Va segnalato che se nel Bresciano i numeri sono più o meno stabili, in tutta Italia e in Lombardia, invece, la crescita è stata decisamente più elevata. Tra gennaio e luglio 2021 si è arrivati a sfondare quota 145mila nuclei (145.819) in Lombardia (nel 2020 i beneficiari erano 144.395) mentre in Italia, dove nel 2020 si era arrivati a 1 milione 575.803 nuclei percettori, nei primi sette mesi del 2021 è già stata superata quota 1,6 milioni (1 milione 655.343).
A livello nazionale a giocare la parte del leone è come sempre il Sud Italia, con la Campania in primis: anche in questa rilevazione le famiglie che hanno ricevuto almeno una misura di sostegno da gennaio a luglio sono state 339.584, quasi un quinto di tutti gli assegni erogati in Italia. Seguono Sicilia (290.717 assegni) e Lazio (170.736). In tutta Italia prevalgono i nuclei composti da tre e quattro persone, rispettivamente 138mila e 141mila. I nuclei con minori sono circa 449mila, mentre i nuclei con disabili sono 232mila. L’importo medio erogato a livello nazionale per il reddito di cittadinanza è di 579 euro.
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