Reddito di cittadinanza, 500 euro al mese per 10mila nuclei

Nel mese di giugno la misura ha riguardato 24.639 persone in provincia di Brescia, che è seconda in Lombardia per numero di richiedenti
Loading video...
TRA REDDITO E PENSIONE DI CITTADINANZA
AA

Nel mese di giugno, nel territorio bresciano, i nuclei percettori di reddito di cittadinanza (RdC) sono stati oltre 10 mila, mentre i percettori di pensione di cittadinanza (PdC) sono stati 1.718, per un totale di 11.797 nuclei e 24.639 persone coinvolte. L’importo medio totale di quanto percepito nel mese di giugno nella nostra provincia, invece, è stato di 465,76 euro (507,35 euro per il RdC e 221,72 per la PdC): la media totale lombarda si attesta invece poco più su, a 477,81 euro, mentre quella nazionale arriva a 551,27 euro.

A metterlo nero su bianco è il report trimestrale dell’Osservatorio su reddito e pensione di cittadinanza dell’Inps, che fornisce uno spaccato nazionale di ampio respiro. A giugno, i nuclei percettori di reddito e pensione di cittadinanza in Italia sono stati 1,3 milioni, per oltre 3 milioni di persone coinvolte, di cui 753mila minorenni.

Il confronto dal 2019 a oggi

Il report fornisce uno spaccato anche sulle medesime misure anche nel triennio 2019 (aprile-dicembre), 2020 (gennaio-dicembre) e 2021 (gennaio-giugno). Numeri alla mano, Brescia ha visto 20.845 nuclei richiedenti reddito o pensione di cittadinanza nel 2019 (pari all’1,3% del totale lombardo), 15.633 nel 2020 (1,1% del totale lombardo) e 9.737 nel 2020, pari all’1,2% del campione regionale. La nostra provincia, per numero di nuclei richiedenti, è seconda solo a Milano mentre la Lombardia, con i suoi 163.638 nuclei richiedenti nel 2019 (il 10% del campione nazionale), 146.207 nel 2020 (sempre 10%) ed 87.526 nei primi sei mesi del 2021 (pari all’11,0%) si conferma la terza regione italiana per numero di nuclei richiedenti le misure, superata solo dalla Campania e dalla Sicilia.

Il tasso di inclusione

I dati forniscono uno spaccato anche sul tasso di inclusione, vale a dire il rapporto tra il numero di persone coinvolte e la popolazione residente. Dall’analisi della distribuzione regionale delle persone coinvolte, risulta che nel 2020 le regioni con il tasso di inclusione più elevato appartengono al Sud e sono la Campania, la Sicilia e la Calabria (rispettivamente 150, 141 e 127 persone coinvolte ogni mille abitanti); quelle con il tasso di inclusione più basso sono invece al Nord e in particolare sono il Trentino Alto-Adige e il Veneto, rispettivamente 12 e 20 per mille, mentre la Lombardia mette a segno un 30 per mille. Analizzando la distribuzione provinciale, sempre nel 2020, si evince che le province con il tasso di inclusione più elevato sono Napoli, Crotone e Palermo (circa 180 persone coinvolte ogni mille abitanti); quelle con il minor tasso Bolzano e Belluno con 3 e 11 persone su mille. Nella provincia di Brescia il tasso di inclusione è di 28 persone ogni mille abitanti, contro una media nazionale di 62. Il report evidenzia una forte correlazione tra il tasso di inclusione ed il tasso di disoccupazione, perché a valori crescenti di una grandezza corrispondono valori crescenti dell’altra.

I casi di revoca

Arriva solo a livello regionale invece l’analisi dei nuclei percettori di reddito e pensione di cittadinanza con almeno una revoca/decadenza per anno. In Lombardia, nel 2019, i nuclei revocati sono stati 143 e quelli decaduti 6.832, contro i 7.706 revocati e 25.071 decaduti del 2020 ed i 15.332 revocati e 19.080 decaduti del 2021.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato