Che fine hanno fatto i navigator bresciani

Sono circa una cinquantina quelli ancora operativi nei vari centri per l’impiego. Dal 2022 scatta l'addio ufficiale
L'ingresso del Centro per l'impiego di via Cipro a Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
L'ingresso del Centro per l'impiego di via Cipro a Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
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A sancire l’addio ai navigator dal 2022, senza la possibilità di un’ulteriore proroga del contratto già rinnovato dal Decreto Sostegni e portato sino alla fine del 2021, è stato il ministro del Lavoro Andrea Orlando che, come noto, è intervenuto a più riprese sulla necessità di modificare il reddito di cittadinanza e di esaurire l’esperienza del tutor nato proprio in relazione a questa misura. Nell’attesa del dicembre 2021, però, in molti si chiedono che fine abbiano fatto i navigator bresciani

«I navigator bresciani sono operativi e stanno continuando a lavorare, anche se abbiamo modificato un po’ le indicazioni relative alla loro attività – spiega Angelica Zamboni, coordinatrice dei centri per l’impiego di Brescia -: in questo momento si stanno occupando prevalentemente della promozione e della ricerca delle posizioni lavorative, nonché dell’attivazione dei puc (progetti utili alla comunità), mentre per accelerare e snellire un po’ le procedure abbiamo portato la parte relativa alla convocazione dei beneficiari direttamente all’interno dei centri per l’impiego».

Certo, non nega la Zamboni, in più d’uno si starebbe già guardando intorno. «Alcuni hanno già trovato un’altra occupazione, mentre altri hanno fatto il concorso nazionale per l’inserimento nei centri per l’impiego – prosegue la coordinatrice - Ad oggi sono un po’ meno dei 50 iniziali quelli che lavorano presso di noi. Ma più di quello che apprendiamo dalla stampa ora come ora non sappiamo nemmeno noi».

Come qualcuno ricorderà, nella nostra provincia il primo insediamento dei navigator risale all’ottobre del 2019, quando dopo la partenza a fine luglio all’Auditorium di Roma ed il meeting formativo di agosto, i tutor hanno iniziato a prendere posto nelle varie sedi provinciali: i primi sono arrivati in via Cipro già alla fine del mese di settembre, seguiti poi dai colleghi nelle sedi distaccate, da Desenzano a Breno, Sarezzo, Salò e Palazzolo. Dopo meno di due anni, però, la sensazione è quella di un buco nell’acqua, la cronaca di un flop annunciato.

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