Protezione civile, duemila volontari in campo per la maxi esercitazione

Dopo due anni di stop, weekend di piena attività in 15 comuni bresciani. Prove di soccorso dall’incendio alla ricerca
2MILA VOLONTARI IN CAMPO
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La voce «esercitazione» figurava ancora nel lungo elenco delle attività interrotte dall’emergenza sanitaria. In due anni e mezzo i 5mila volontari delle 157 organizzazioni della provincia hanno dovuto prima fare scudo all’urto della pandemia da Covid, poi rispondere alla chiamata negli hub vaccinali, infine dedicarsi all’accoglienza dei profughi ucraini. E solo ora che le acque si sono calmate possono tornare quelle giornate dedicate alle prove di soccorso ideate per testare le capacità di intervento e risposta del sistema di Protezione Civile nel Bresciano.

L’appuntamento

La «due giorni» in programma sabato 18 e domenica 19 marzo vedrà impegnati 2mila volontari negli scenari di rischio antincendio boschivo, rischio idrogeologico, di soccorso nautico e di ricerca di persone scomparse con il supporto delle unità cinofile. Si eserciteranno in 15 comuni bresciani: Gussago (dove saranno allestiti campo base, segreteria principale e mensa), Orzinuovi, Rudiano, Soncino, Erbusco, Paratico, Corte Franca, Sale Marasino, Pisogne, Ospitaletto, Capriolo, Ome, Passirano, Rodengo Saiano e Cellatica.

«Ripasso» sull’uso delle attrezzature e sulle modalità di intervento
«Ripasso» sull’uso delle attrezzature e sulle modalità di intervento

«Abbiamo ricevuto una risposta positiva dal territorio - dichiara il presidente della Provincia Emanuele Moraschini -, la cui proattività è testimoniata dal fatto che le iscrizioni hanno superato di gran lunga il numero minimo imposto dagli standard formativi di Regione Lombardia».

I corsi

Oltre alle prove di soccorso, sono stati attivati corsi che mettono l’accento sulle principali criticità ambientali degli ultimi anni: 37 volontari saranno impegnati in quello per capo squadra AIB prima a Gussago, dove sabato mattina il focus è dedicato all’elicooperazione durante gli incendi boschivi, e poi sulle colline di Cellatica, dove il pomeriggio si studieranno ipotetici scenari relativi agli incendi boschivi e all’uso delle attrezzature dedicate. Altri 87 volontari saranno invece impegnati nella specializzazione idrogeologica con corsi teorici e pratici legati alla sicurezza in caso di interventi operativi. Ultimo ma non meno importante è il corso di cucina in emergenza per 15 volontari che operano nelle cucine da campo in caso di calamità. Qui i corsisti sperimenteranno le nuove competenze acquisite in affiancamento ai volontari esperti di colonna mobile.

Domenica 19 marzo, infine, con il supporto di Soccorso Alpino verrà ripresa l’attività pratica per volontari già formati con corso di «ricerca persona scomparsa», per un ripasso delle corrette procedure e metodologie in caso di ricerca. «Il Bresciano si dimostra ancora un Ente fondamentale per il coordinamento a livello locale e per la raccolta delle esigenze del territorio, anche quando si tratta di affrontare le emergenze», conclude Moraschini.

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