Processo strage: la corte dispone la perizia per Maggi

Mercoledì l'udienza per il conferimento dell'incarico a un perito. Milani: «È un suo diritto, ma in questo modo si rischia la beffa»
  • Processo a Milano per la strage di piazza della Loggia
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La perizia sulle condizioni di salute dell’imputato Carlo Maria Maggi fa subire una battuta d’arresto al dodicesimo processo sulla strage di piazza Loggia. A Milano, la perizia in questione è stata disposta dalla Corte d’assise d’Appello. Maggi, malato, non era presente in aula.

Domani, mercoledì, è in programma l’udienza per il conferimento dell’incarico a un perito. Maggi, nei giorni scorsi, tramite il legale, aveva depositato un’istanza per la sospensione del processo a causa delle sue condizioni fisiche, che non lo renderebbero in grado di partecipare in modo adeguato alle udienze. Contestualmente aveva presentato la certificazione medica relativa alle sue patologie.

«È un suo diritto - ha affermato Manlio Milani, presidente della Casa della Memoria e anima dei familiari delle vittime di piazza della Loggia -. È giusto che possa avere questa perizia. Certo, un processo solo a carico di Maurizio Tramonte sarebbe un processo quanto meno dimezzato. In questo modo si rischia la beffa».

Milani ha poi fatto rilevare come Maggi presenti questa istanza dopo una sentenza della Cassazione secondo la quale ci sono gravi indizi nei suoi confronti. «Non si è mai presentato in aula in tutti questi anni - commenta - né ha mai posto la questione di un legittimo impedimento».

Mercoledì, con la nomina dei periti, si capiranno meglio i tempi del processo. Gli esperti indicheranno un termine entro il quale depositare le proprie conclusioni, dopodiché, qualora Maggi fosse effettivamente giudicato incapace di stare in giudizio, la sua posizione potrebbe essere stralciata e il processo proseguire solo per il secondo imputato, l’ex collaboratore dei servizi segreti Maurizio Tramonte, il cui ruolo è però ritenuto secondario.

 

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