Prezzi al ristorante a Brescia su del 7,6% ma per gli operatori è falso

Per l’Unione Consumatori la nostra provincia è terza in Italia per aumenti. Costano di più pure gli hotel, ma sotto la media
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BRESCIA, INFLAZIONE AL 7,6%
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Conto salato al ristorante? I prezzi, di questi tempi, sono lievitati in tutti i settori e anche uscire a cena può riservare qualche sorpresina. Secondo l’Unione nazionale consumatori la nostra provincia è medaglia di bronzo in quanto a rincari registrati a giugno (rispetto a un anno prima) da ristoranti, pizzerie, bar, pasticcerie, gelaterie e gastronomie.

A fronte di un’inflazione annua, per l’Italia, del 4,4%, nel Bresciano l’aumento è stato del 7,6%, superato solo da Verona (9,1%) e Gorizia (7,8%) e seguito da Palermo (7,3%). A tavola. Per Arthob (Associazione ristoranti, trattorie ed hostarie bresciane) la situazione non è proprio così: il presidente Francesco Giordano, titolare della pizzeria Serenella in città, «tutti i ristoratori si lamentano dei rincari di bollette, legna e materie prime, ma per ora in pochi hanno alzato i prezzi perché sono consapevoli che scaricare i costi sul consumatore finale porti a poco. Se, però, la situazione non dovesse migliorare a settembre in tanti saranno costretti a fare qualche ritocco all’insù».

Le spese, del resto, per chi gestisce un’attività sono aumentate moltissimo: «I pomodori datterino - racconta Giordano - sono passati da 3 a 5 euro al chilo, il gambero rosso da 30 a 70 euro, la mozzarella da 0,60 a un euro (sempre al chilo). E un bancale di legna da un metro cubo che pagavamo 200 euro ora ci costa 260 euro. Per non parlare del packaging: per 100 cartoncini della pizza spendiamo 26 euro anziché 20. Il problema, ovviamente, non riguarda solo noi ristoratori, ma tutti i settori della vita: urge un intervento serio da parte della politica».

Anche secondo il collega Alessandro Lanzani, titolare di due ristoranti in città, «non siamo ancora al 7,6% di rincari, ma, se non cambia qualcosa, ci arriveremo a settembre. Con gli aumenti di energia e materie prime che ci sono stati diventa sempre più difficile coprire i costi: basti pensare che per l’elettricità pago 11mila euro al mese anziché 5mila».

Antonio Pappalardo, che ha una pizzeria a Rezzato e una a Brescia, conferma di non aver ritoccato i prezzi nell’attività cittadina aperta un anno fa. Discorso diverso, invece, per quella, storica, di Rezzato: «Lì - spiega - negli anni i prezzi sono aumentati non a causa del rincaro dei costi, ma per via della crescita della qualità del servizio e del prodotto e degli investimenti fatti sul locale».

In albergo

I rincari ci sono stati anche nei servizi di alloggio, che comprendono alberghi, motel, pensioni, bed and breakfast, agriturismi, villaggi vacanze, campeggi e ostelli. Nelle classifiche stilate dall’Unione nazionale consumatori sempre sulla base dei dati Istat Brescia è 19ª (con il 16,3%)- e sotto la media nazionale (18%) - in quanto a rincari su base annua e 11ª (con l’11,7%) - sopra la media italiana del 5,7% - se si confronta soltanto giugno con maggio.

«Trovo scorretto diffondere dati senza contestualizzarli - è la reazione di Alessandro Fantini, vicepresidente provinciale di Federalberghi nonché titolare di un quattro stelle in città -: non si può confrontare la stagione della ripresa, ossia quella in corso, con i tempi difficili che abbiamo vissuto. Giugno, poi, a Brescia è stato caratterizzato da due eventi che ci hanno fatto lavorare molto bene: la Mille Miglia e il ritorno della Fiera del mobile di Milano. I ritocchi ai prezzi, quando sono stati apportati, sono stati più contenuti e non hanno comunque coperto i maggiori costi a nostro carico, in primis quelli dell’energia visto che siamo aperti h24».

Anche per il collega Graziano Pennacchio, titolare di un hotel in Valcamonica e amministratore delegato di Visit Brescia, le tariffe non sono aumentate così tanto: «Sui periodi lunghi è difficile fare dei ritocchi, al massimo il prezzo può crescere per soggiorni da 1-2 notti. Nello specifico noi abbiamo subìto l’aumento delle spese, ma non abbiamo adeguato i prezzi».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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