Presidente della Camera, i deputati bresciani del centrodestra: «Fiducia in Fontana»
Con una foto di gruppo scattata di fronte Montecitorio i parlamentari del Carroccio ieri hanno suggellato l’elezione di Lorenzo Fontana, nuovo presidente leghista della Camera, votato in modo compatto da tutto il centrodestra. «Finalmente torna alla Camera un presidente della Lega» esordisce Simona Bordonali. «È una grande soddisfazione per il nostro gruppo, un evento che testimonia il ruolo da protagonista che il nostro partito avrà in questa Legislatura».
Non ha dubbi la deputata eletta per la seconda volta nelle file della Lega sul ruolo di garanzia che Fontana saprà ricoprire nei prossimi cinque anni. «Lo dimostra la sua storia, la sensibilità che ha dimostrato da ministro della Famiglia e disabilità - aggiunge -, aspetti non secondari. E da presidente saprà rispettare ogni componente che siede in parlamento». Sui diritti? «Il presidente deve gestire i lavori della Camera - spiega Bordonali - e saprà farlo con il massimo della serietà e garanzia».
Dello stesso avviso il collega di partito, Paolo Formentini, secondo cui l’elezione di Fontana dimostra la compattezza della Lega «come è emerso in modo chiaro al Senato. L’inizio da parte del centrodestra non è stato dei migliori - aggiunge con riferimento all’elezione di La Russa -. Né l’Italia né Brescia hanno bisogno di queste cose». Rispetto a quanto accaduto a Palazzo Madama, Bordonali parla di «incomprensioni tra Fratelli d’Italia e Forza Italia. Oggi però - conclude - abbiamo dimostrato che il centrodestra è compatto. Fontana ha avuto i voti di tutti i componenti della maggioranza e siamo pronti ad andare a governare per i prossimi cinque anni».Sul pasticcio del giorno prima a Palazzo Madama non si scompone invece Maurizio Casasco, eletto nelle fila di Forza Italia, che parla di «inizio inaspettato» che appartiene però già al passato. «L’obiettivo era di eleggere un rappresentante di Fratelli d’Italia al Senato e uno della Lega alla Camera è stato raggiunto - aggiunge - e al di là dei modi è avvenuto quanto stabilito. Ora bisogna fare presto, comporre la squadra di governo e dedicarsi ai problemi delle famiglie e delle imprese».
Sul «metodo Meloni», di cui ha parlato Adriano Paroli per giustificare il non voto su La Russa degli azzurri, metodo non gradito ad alcuni colleghi di partito, Casasco taglia corto: «Meloni sarà un ottimo presidente sorretto da tutto il centrodestra. La conosco personalmente e sarà capace di guidare il Paese e tenere unita la coalizione».
@Buongiorno Brescia
La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.
Aspetto questo rimarcato dai due deputati bresciani eletti nelle fila di Fratelli d’Italia, Giangiacomo Calovini e Cristina Almici, alla loro prima esperienza parlamentare. «Fontana mi trova molto vicina ai suoi valori sulla famiglia - afferma Almici - e saprà ricoprire questo ruolo con attenzione e garanzia. Al Senato è stato un passaggio molto particolare ma con l’elezione di La Russa e di Fontana come partito usciamo rafforzati». Secondo Calovini «le frazioni iniziali sono fisiologiche nella dialettica politica. Ma ora Giorgia Meloni saprà concentrarsi per costruire un governo all’altezza del grave momento che l’Italia sta attraversando». Il ruolo di La Russa oggi, seconda carica dello Stato, rappresenta «un riconoscimento della storia politica della destra italiana. Una destra conservatrice - aggiunge Calovini - ma moderna e capace di saper guardare avanti». E sulle incomprensioni con Forza Italia e l’accusa dei colleghi azzurri a Giorgia Meloni di aver adottato un metodo sbagliato, Calovini assicura: «Non ci sono veti da parte nostra - spiega -. Nessuno ha posto dei no di pregiudizio, ma l’intenzione è solo quella di avere persone all’altezza che possano affrontare questo momento».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
