Polveri sottili: a Brescia sono già 42 i giorni da allerta smog

Lo riporta Legambiente, che rimarca una situazione sensibilmente peggiorata nel mese di ottobre a causa del traffico veicolare
BRESCIA, ARIA FUORILEGGE
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Sono già 42 i giorni del 2021 in cui a Brescia è stata superata la soglia massima di 50 mg/mc di polveri sottili nell’aria, facendo scattare l’allerta smog (il limite consentito dalla normativa europea è 35 giorni all'anno). Una situazione che si estende anche a altre province lombarde, ponendo ancora una volta l’attenzione sulla qualità dell’aria in regione. Lo riporta Legambiente, che rimarca una situazione sensibilmente peggiorata nel mese di ottobre, complice un inizio d’autunno secco e con scarse precipitazioni.

Il progressivo ritorno alla normalità dopo i lockdown legati all’emergenza Covid è legato a doppio filo con il traffico, come registrato dai rilevamenti in tempo reale del TomTom Traffic Index, ed è proprio dalle emissioni dei veicoli che deriva la componente dell’inquinamento più impattante. I dati nel Bresciano sono in peggioramento: il livello di congestione rispetto al 2019 è cresciuto dell'11%. «In una situazione dove l'intasamento provocato da veicoli inquinanti è sopra la media, gli effetti si fanno più pesanti e duraturi, se non intervengono fattori meteorologici favorevoli alla dispersione».

«Il superamento, registrato ieri contemporaneamente dalle centraline di viale Marche e Senato a Milano, preoccupa molto avendo ancora davanti gran parte dell'autunno e l'inizio dell'inverno, notoriamente periodi ad altissimo rischio smog». Oltre che a Milano, la situazione è critica anche negli altri capoluoghi di provincia: a Cremona i giorni di aria avvelenata sono già 49, a Lodi e Brescia 42, a Mantova 41 e a Pavia 39. «Un quadro che testimonia il crescente peso sull'inquinamento delle emissioni legate all'allevamento intensivo, in una delle aree di maggior concentrazione di stalle dell'intero continente europeo».

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