Politiche 2022, Formentini: «Autonomia prioritaria, la Lega è il sindacato del territorio»

Parla il deputato leghista uscente: «Sull’Ucraina siamo per la fermezza e la libertà ma cerchiamo la pace»
Paolo Formentini, leghista, è candidato per la Camera dei Deputati - Foto © www.giornaledibrescia.it
Paolo Formentini, leghista, è candidato per la Camera dei Deputati - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Il leghista Paolo Formentini va verso la riconferma per una seconda Legislatura alla Camera dei Deputati. Secondo nel listino plurinominale alle spalle di Simona Bordonali (candidata anche all’uninominale nel collegio delle Valli) alle prossime elezioni politiche, il rappresentante bresciano della Lega negli ultimi cinque anni si è messo in mostra da vicepresidente della Commissione Esteri con posizioni intransigenti rispetto al tema dei diritti umani (grande risonanza mediatica ebbe la sua iniziativa per la causa degli uiguri) e per la difesa dei cristiani perseguitati nel mondo.

Come sta andando la campagna elettorale?

Sta andando molto bene, viviamo in una provincia che ha sempre votato la Lega. C’è forte bisogno di parlare con la gente che è preoccupata per la situazione economica, ma anche per ricordare che abbiamo mantenuto la promessa principale, ovvero il contrasto all’immigrazione clandestina. Se il centrodestra vincerà le elezioni i decreti sicurezza dovranno essere reintrodotti immediatamente. Salvini era riuscito a chiudere la rotta del Mediterraneo centrale, ora invece assistiamo a un numero crescente di naufragi e di morti e all’emergenza permanente di Lampedusa.

Con tutto quello che sta succedendo, dalla guerra in Ucraina alla crisi energetica, non pensa che l’immigrazione sia un tema tutto sommato secondario?

Quest’anno abbiamo registrato il record di sbarchi per effetto della non gestione della Lamorgese. E il tema è molto sentito basta montare un gazebo e sentire la gente. Poi certo il caro bollette, la crisi economica e la guerra in Ucraina sono tutti temi vivi e connessi tra loro. Per questo la Lega continua a chiedere uno scostamento di bilancio da 30 miliardi come invocano anche tutte le organizzazioni produttive e sindacali per fronteggiare la crisi energetica.

Secondo lei quali sono le priorità da affrontare dal prossimo governo?

Innanzitutto il caro bollette, a partire dall’intervento sulle accise, che per ora è in vigore fino al 17 ottobre, ma che bisognerà prorogare. Serviranno anche ulteriori misure di sostegno al mondo produttivo. L’altra priorità è l’autonomia. Siamo da sempre convinti che più vicine sono le decisioni ai cittadini, maggiore ne è l’efficacia. La Lega è nata per questo, perché l’autonomia ci permette di essere più vicini agli imprenditori e alle famiglie. La gente ci crede e in questa campagna elettorale ci ricorda che sono stati votati due referendum, in Veneto e Lombardia per arrivare a questo obiettivo.

Non crede che l’autonomia differenziata proposta dalla Lega e il semipresidenzialismo promosso Fratelli d’Italia possano cozzare?

Sono due riforme che richiedono una maggioranza ampia, coesa e numericamente consistente. Obiettivi a cui puntiamo. Nel merito penso che siano riforme complementari, anche se il loro cammino sarà complesso. Resta il fatto che per noi l’autonomia è irrinunciabile e infatti è indicata anche nel programma di coalizione.

Quali sono invece le priorità per Brescia?

Servono risposte per l’economia bresciana che aveva ripreso a correre dopo la pandemia. I problemi sono molteplici dall’approvvigionamento delle materie prime alla crisi energetica, noi vogliamo essere vicini ai territori costantemente. Una priorità deve essere quello di fare sistema tra i rappresentanti di tutte le forze politiche per mettere in campo azioni in modo che la nostra montagna e la profonda pianura non si spopolino. La missione è quella di difendere i territori e la loro identità.

Come farlo?

Realizzando nuove infrastrutture, visto che c’è un ritardo enorme. Penso al completamento della tangenziale tra la Valsabbia e il Trentino, il miglioramento della viabilità sull’Alto Garda, la conclusione dei lavori dello snodo di Edolo e la realizzazione della bretella autostradale della Valtrompia.

Veniamo alla politica estera. Può chiarirci il posizionamento della Lega sulla questione ucraina?

È stato chiarissimo Matteo Salvini, la Lega ha votato tutti provvedimenti per aiutare l’Ucraina. Deve essere chiaro che esprimere una visione più complessa, non vuol dire che siamo fuori dal mondo occidentale le cui radici profonde non gelano mai ma che devono sempre trovare il loro riconoscimento nelle istituzioni europee. Condividiamo tutti i valori dell’Occidente e siamo per la libertà. Vogliamo aiutare il popolo ucraino e con l’Unione europea abbiamo votato tutte le sanzioni.

Ciò che chiediamo è che se davvero siamo una comunità di valori unita e un’alleanza militare l’Europa sia sempre vicina alle famiglie e alle imprese italiane. Sono rappresentante italiano all’assemblea parlamentare della Nato, e in quel consesso ho sempre ribadito la capacità italiana di mediare tra le parti in conflitto: in Kosovo i nostri militari sono riusciti ad interporsi tra musulmani e cristiani. Sull’Ucraina il nostro messaggio è chiaro: facciamo in modo che le parti in conflitto si parlino. Noi siamo per la fermezza e la chiarezza, ma non bisogna mai abbandonare il tentativo di risolvere con la diplomazia una guerra e che sta mettendo a dura prova la nostra economia.

C’è una competizione con Fratelli d’Italia?

A Brescia amministriamo ad ogni livello con Fdi, così come in Regione. Il nostro apporto alla coalizione di centrodestra è quello del pensiero federalista che è nato politicamente oltre 30 anni fa con la Lega. Noi siamo il vero sindacato del territorio e votare Lega è essenziale per Brescia.

Quindi queste sono le ragioni per votare Lega?

Sì ma mi faccia aggiungere che noi crediamo nelle nostre istituzioni e nella libertà. Certo non è tutto perfetto, ma recarsi a votare aiuta la democrazia e la libertà.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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