Piazza Loggia, il Tribunale: «Il Governo non è ancora parte civile»

Giovedì l’annuncio da Roma, che è stato smentito. Se vorrà farlo Palazzo Chigi dovrà costituirsi in aula
Una foto storica dell'esplosione della bomba in piazza Loggia -  Foto d'Archivio
Una foto storica dell'esplosione della bomba in piazza Loggia - Foto d'Archivio
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Palazzo Chigi è andato troppo avanti. O forse ha frainteso, nel tentativo di mettere una toppa al buco creato con l’assenza rumorosa di qualche settimana fa, quando, in occasione dell’avvio dell’udienza preliminare a carico di Roberto Zorzi, nell’ambito del nuovo filone di inchiesta sulla strage di Piazza della Loggia, la Presidenza del Consiglio non si era costituita parte civile.

Da Palazzo Chigi. Giovedi l’annuncio da Roma attraverso le parole del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano: «É stata autorizzata la costituzione di parte civile nell'interesse del Governo: l'udienza preliminare si era tenuta il 23 marzo 2023, ma di essa non era stato dato avviso alla Presidenza. Su indicazione di quest'ultima, una volta venuta a conoscenza del giudizio, l'Avvocatura Distrettuale dello Stato di Brescia ha presentato istanza di rimessione in termini, che il Tribunale di Brescia ha accolto, e questo ha permesso di integrare il contraddittorio con la costituzione di parte civile». Proprio sul punto è però intervenuto il Tribunale. Per correggere Palazzo Chigi.

Dal tribunale

«Si ritiene doveroso precisare che il Giudice dell'udienza preliminare non ha, allo stato, adottato alcuna decisione sulla richiesta di rimessione in termini, essendo esclusivamente stata disposta la notifica alla Presidenza del Consiglio ed al Ministero degli Interni della richiesta di rinvio a giudizio, dell'avviso di fissazione dell'udienza preliminare e del verbale di udienza già celebrata» sono le parole del giudice Cesare Bonamartini, responsabile per la comunicazione istituzionale. Questo non vuol dire che Palazzo Chigi non potrà costituirsi parte civile, ma che dovrà farlo in aula. La prosecuzione dell’udienza preliminare a carico di Roberto Zorzi, oggi cittadino americano e ritenuto dagli inquirenti uno dei due esecutori materiali della Strage del 28 maggio 1974, è fissata per giovedì. L’udienza è però a rischio per l’annunciata astensione degli avvocati. Le prossime date sono il 25 maggio e il 15 giugno quando il gup deciderà sul rinvio a giudizio.

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