Piantato nel cortile del Mantegna un kako di Nagasaki

L'albero è simbolo di resilienza, pace e fratellanza tra i popoli. Presente alla cerimonia anche il proconsole del Giappone di Milano
  • La piantumazione del kako nel cortile del Mantegna
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Una pianta simbolo di resilienza, una pianta per la pace, una pianta per la fratellanza dei popoli. È il kako di Nagasaki che è stato piantato nel cortile dell’Istituto Mantegna di Brescia, alla presenza del proconsole del Giappone di Milano. È la 201esima di 225 oggi in Italia: pochi giorni fa, sull’asse Castegnato-Roma, una è stata piantumata nel giardino del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, come segno di ringraziamento per la visita che il capo dello Stato aveva tenuto nel Comune bresciano il primo novembre 2021 per ricordare le vittime del Covid e denunciare con fermezza il gesto di chi rubò la croce in loro memoria.

Nagasaki fu spazzata via dalla bomba atomica, oggi il pericolo del nucleare aleggia sul conflitto tra Ucraina e Russia: l’albero del Mantegna, che doveva essere piantato nel 2020 prima della pandemia, oggi, nel mezzo di una crisi mondiale, metterà radici ancora più forti nelle coscienze e nelle riflessioni degli studenti.

E Francesco Foletti, presidente dell’associazione Nagasaki-Brescia Kaki Tree for Europe, ha lanciato nuovamente l’idea che Brescia e Nagasaki debbano unirsi per un gemellaggio verde: infatti la nostra provincia, dei 225 alberi italiani, ne ospita ben 55.

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