Più morti che nati nel 2021: il saldo negativo è di 4.551 persone
I bresciani non aumentano più, e non certo da oggi. E nemmeno da ieri. Accade praticamente dal 2010, quando gli abitanti del nostro territorio erano 1.256.025, l’ultima stima al gennaio di quest’anno li fissa a 1.254.322 residenti: in dodici anni ci sono state solo modeste oscillazioni. Sono tanti i fattori che entrano in gioco, dalla impennata della mortalità dovuta alla pandemia, al calo delle nascite e, ancora, al rallentamento dei flussi migratori.
Nel confronto tra il 1° gennaio 2021 e il 1° gennaio 2022 si perdono altri 1.387 residenti, lo 0,1%. Un dato medio provinciale che, tuttavia, è spalmato in modo assolutamente eccentrico nei 205 comuni. Infatti, se in tre comuni la popolazione resta invariata ci sono 89 centri in cui aumenta, pur con diversa intensità e 113 comuni nei quali c’è una riduzione. Il saldo della popolazione è la risultante del saldo naturale, ovvero la differenza tra i nati e i morti, e del saldo migratorio che considera chi arriva e si iscrive all’anagrafe e chi se ne va. Il saldo naturale nel corso del 2021 è negativo per 4.551 persone, poiché a fronte delle 8.807 nascite si registrano 13.358 decessi.
Nel corso del 2021, tuttavia, il saldo migratorio, che rappresenta la differenza tra chi si iscrive e chi si cancella dall’anagrafe dei comuni bresciani è positivo per 3.164 persone. La differenza tra il dato negativo del saldo naturale (appunto -4.551 persone) e il saldo migratorio positivo (+3.164 persone) determina matematicamente il calo della popolazione residente in provincia di Brescia stimato dall’Istat in 1.387 unità con la popolazione che da 1.255.709 abitanti scende a 1.254.322.
Mortalità
Si riduce la mortalità nel bresciano nel corso del 2021 con 3.021 decessi in meno rispetto al 2020, l’anno orribile della pandemia, che ha lasciato in provincia di Brescia un bilancio drammatico con 16.478 morti. Nel 2021 la mortalità si riduce sensibilmente, con 13.358 decessi, un valore che, tuttavia, se risulta inferiore del 19% a quello del 2020 rimane decisamente superiore al dato pre pandemia.
Va fatta però una precisazione: i morti legati al Covid non si sono azzerati neppure quest’anno, nel 2021 si può quindi ancora notare un’incidenza del virus sul fronte dei decessi. I 13.358 morti nel bresciano nel 2021 superano di 1.483 persone il dato del 2019, che era nell’ordine degli 11.875 decessi. Il quadro non cambia considerando la media dei decessi tra il 2015 e il 2019, che ci segnala come ogni anno in provincia di Brescia sono morte mediamente 11.652 persone, con un valore minimo nel 2016 (11.051 decessi) e uno massimo nel 2018 (11.901).
I 13.358 decessi nel 2021 sono ampiamente oltre la media del pre pandemia, con un saldo superiore per oltre 1.700 persone, pari al +14,6%. La dinamica della popolazione è l’indicatore più significativo per le indagini territoriali poiché riassume un insieme di fattori, ambientali, economici e sociali che connotano un ambito locale. Quando la popolazione cresce un territorio è attrattivo. Perché c’è lavoro, si costruiscono case, aumentano i servizi, che si moltiplicano per rispondere ad una domanda crescente. Quando la popolazione cala se ne vanno le attività produttive e i giovani vanno altrove a cercare opportunità, le case restano vuote e i servizi di diradano.
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Nuovi nati
Era il 2006. Quell’anno è l’ultimo nel quale, in Italia, il numero dei nati, 560.010 bambini, supera quello dei morti, 557.892 persone. Nel 2021 le nascite, in Italia, scendono al minimo storico, con 399.400 bambini nati nel corso dell’anno (-1.3% sul 2020), record di minore natalità mai registrato nella storia d’Italia, a fronte di 709.035 morti (-4,2% in meno rispetto al 2020). Anche in terra bresciana, le nascite sono in calo da anni. Basta pensare che sono arrivate a superare quota 13 mila, tra il 2006 e il 2010, tenendo quota 12 mila fino al 2012, restando sopra le 11 mila, tra il 2013 e il 2015, e oltre le 10 mila nascite nel biennio successivo.
Nel 2018 e nel 2019 si scende ancora, con un trend che dal tetto del 2009 (13.326) scende fino alle 9.361 nascite del 2019, alle 9.050 nel 2020, valore che cala ulteriormente nel 2021 arrivando a sole 8.807 nascite.
Giova considerare, per farsi un’idea, che i nati nel comune di Brescia nel 2009 erano quasi la metà di quelli del 1971, quando già da alcuni anni era finito il baby boom. E così siamo arrivati ad una media provinciale di 7 nati nell’anno per ogni mille abitanti, 7,1 nel Comune capoluogo, un valore di poco inferiore di poco ai 7,5 del 2019 ma lontano anni luce dai quasi 11 del 2009.
Nel 2021 la natalità conosce una ampia gamma di valori che dai 14,8 nati per ogni mille abitanti di San Gervasio Bresciano scende fino alla nascita zero nei piccolissimi comuni di Magasa, Paisco Loveno e Treviso Bresciano. Per grosse linee potremmo dividere i 205 comuni in tre gruppi rispetto al dato medio provinciale. Decisamente sopra questa soglia si colloca una ventina di comuni con 9 o più nati per ogni mille abitanti mentre una quarantina di comuni conta meno di 5 nati.
Il gruppo più numeroso presenta un indice di natalità compreso tra 5 e 9 nati per ogni mille abitanti. Interessante osservare come nella geografia della provincia si individua un’area nella pianura occidentale dove si concentrano comuni contigui con elevati tassi di natalità. Un gruppo che comprende Castrezzato (11,1 nati per ogni mille abitanti), Trenzano (10,3), Rovato (9,5), Castelcovati (9,3), Comezzano-Cizzago (9,2) e Rudiano (8,9).
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