Perché soffriamo così tanto l'afa: il punto di rugiada

Come mai alcune giornate di caldo sono più difficili da sopportare di altre? Non è solo questione di termometro
CALDO DA BOLLINO ARANCIONE
AA

Ieri è tornata a farsi sentire quell'afa fastidiosa che, si sa, è di casa in Pianura Padana e non è certo un nuovo fenomeno climatico, come invece quelli di matrice tropicale come la supercella o la shelf cloud che abbiamo - nostro malgrado - imparato a riconoscere negli ultimi anni.

Quella di mercoledì è stata una giornata particolarmente afosa (ma non torrida) che ha causato parecchi disagi alla popolazione, non solo le fasce più deboli come bambini e anziani. Sono moltissimi coloro che, non riuscendo a tollerare il caldo, sono anche piuttosto preoccupati dalle previsioni per i prossimi giorni, che non promettono un sollievo a stretto giro.

Ma come mai alcune giornate di caldo sono più difficili da sopportare di altre? Non è questione solo di termometro, ma di una combinazione di fattori che incide sulla nostra capacità di tollerare la situazione.

In quanto all'afa, tutto ruota attorno al cosiddetto punto di rugiada, che s'innalza in concomitanza di determinate circostanze, come ad esempio la cappa di aria calda e umida che si è registrata ieri nel Bresciano. Lo spiega Riccardo Paroni, esperto di meteopassione.com: «Si tratta della temperatura alla quale, a pressione costante, l’aria diventa satura di vapore acqueo. Se questo valore rimane intorno ai 17-18°C, l’afa deve essere considerata debole, ma se raggiunge i 20-21°C diventa moderata. Quando supera i 22-23°C, il disagio fisico aumenta considerevolmente.

Ieri molte stazioni meteorologiche bresciane hanno rilevato un punto di rugiada vicino ai 24-25°C, con inevitabili disagi per la popolazione. Purtroppo nei prossimi giorni non andrà meglio: le temperature aumenteranno ancora, tanto da raggiungere i 35-36°C, e l’umidità continuerà ad essere piuttosto elevata. Il caldo afoso ci terrà compagnia per tutta la settimana».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia