Pennello, guanti e spazzola: i Custodi del Bello curano Brescia

Dopo gli interventi nella zona est si è cominciato nei quartieri a nord. L’aiuto alle persone fragili
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Alfredo ha 64 anni e viene dal Perù. Peter, invece, ne ha 60 e ha lasciato il Ghana per Brescia quasi trent’anni fa. Omorogieva, 28 anni, è arrivato dalla Nigeria. Muniti di scope, guanti e sacchi stanno pulendo il parco Salvo D’Acquisto, in via Veneto. «Mi piace lavorare all’aria aperta nei parchi», dice Alfredo. «Grazie per questa occasione, posso guadagnare qualcosa», aggiunge Peter. Anche parlare con la gente, sentirsi utili, acquisire competenze, sognare un futuro. Alfredo, Omorogieva e Peter sono tre Custodi del Bello, fra i protagonisti del progetto lanciato a fine 2021 dalla Caritas in collaborazione con il Comune, alcuni soggetti del terzo settore, i Consigli di quartiere, le associazioni. Persone fragili, che si prendono cura del patrimonio pubblico. Una prima squadra si è occupata dei quartieri est di Brescia, adesso è in azione la seconda nella zona nord. Lo scopo dell’iniziativa è offrire un percorso di crescita alle persone in difficoltà e nello stesso tempo suscitare la partecipazione dei cittadini affinché la cura delle cose pubbliche diventi valore condiviso. 

I parchi

Nei mesi scorsi i Custodi del Bello hanno tinteggiato e decorato la sala civica di Buffalora, dipinto il muretto della biblioteca comunale di largo Torrelunga, pulito le panchine e la fontana nella piazzetta di Caionvico, sistemato i corrimano e le ringhiere in strada nei pressi della scuola di San Polo Case. Intervento di pulizia anche nel frutteto di S. Eufemia, dietro il Museo della Mille Miglia, gestito dalle Acli. Da qualche settimana i Custodi sono al lavoro nei quartieri nord. A Casazza, per esempio, nel parco di via Gadola hanno rimesso in sesto il bagno pubblico, le porte di calcio, i tabelloni del basket, i gradoni del campo. Quindi sono passati alla pulizia del parco Salvo D’Acquisto, di via Veneto e di alcune altre limitrofe. «I Custodi lavorano bene, questa iniziativa è un bell’esempio di impegno sociale», commenta Andrea Zavaglia, presidente del Consiglio di quartiere di San’Eustacchio. Una della particolarità del progetto è il coinvolgimento del territorio. 

Il territorio

Il vice presidente della Caritas, Marco Danesi, spiega: «Per decidere dove intervenire parliamo prima con i Consigli di quartiere, i Punti comunità, le associazioni, le parrocchie». Individuati i siti bisogna concordare l’intervento con il Comune, che a sua volta può fare proposte. Una così ampia consultazione serve anche «per stimolare la partecipazione dei cittadini», sottolinea Danesi. In alcune zone ai Custodi si sono affiancati dei volontari. Come qui, in via Veneto, grazie all’associazione Compagnia del parco, presieduta da Lino Moretti. «Abbiamo aderito volentieri, dando il nostro contributo», conferma. Anche in termini di relazione. «I Custodi - dice Marco Cortesi, operatore della cooperativa Kemay e riferimento del progetto per l’area nord - interagiscono con gli abitanti, costruiscono rapporti, acquisiscono competenze». 

l loro impegno è di 12-16 ore settimanali per un compenso di 350 euro mensili. Nei quartieri nord saranno in azione fino a luglio. Si prenderanno cura, fra gli altri siti, del sottopasso vicino alla scuola Battisti di Borgo Trento e dell’arena Castelli a Mompiano (riqualificando anche la casetta in legno). Progetti come quello di Brescia sono già stati avviati a Milano, Firenze, Roma, Savona. Presto si aggiungeranno Biella e Torino. Custodi del Bello, delle cose di tutti che ci circondano.

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