Pascoli d'oro, pony e asini: da Aosta il processo passa a Brescia

Accolta la richiesta dell'allevatore di Gottolengo imputato per truffa aggravata relativa all'impiego di fondi Pac per pascoli in Val d'Aosta
Asini in un campo
Asini in un campo
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Il giudice di Aosta Marco Tornatore ha accolto l'istanza di incompetenza territoriale presentata dalla difesa dell'allevatore di Gottolengo, accusato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falso. 

Il processo, per cui, non si farà più ad Aosta, ma a Brescia, così come richiesto dall'avvocato dell'imputato. «Respingiamo tutte le accuse - ha commentato Paolo Bartesaghi, difensore di Capelloni - sia in termini di fatto e diritto. E lo dimostreremo nella sede opportuna, ovvero quella di Brescia».

L'imputato è accusato di aver percepito illecitamente dalla Regione Lombardia decine di migliaia di euro di contributi europei della Politica agricola comunitaria (Pac) per portare al pascolo bestiame - nella fattispecie pony e asinelli - in alcuni terreni di Etroubles (Aosta), nella valle del Gran San Bernardo: qui in realtà, a seconda dei casi, gli animali non venivano condotti, oppure occupavano solo una parte delle zone di alpeggio per le quali l'imprenditore aveva chiesto i fondi.

Contro l'allevatore bassaiolo si erano sollevate anche varie realtà animaliste, su tutte quella che ha attualmente in custodia gli asinelli che erano condotti nei pascolo valdostani. L'allevatore veniva infatti accusato anche di presunti maltrattamenti sugli animali, rinvenuti secondo le perizie dell'accusa anche in condizioni di abbandono.

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