I CONSIGLI
Panico da smart working? Sette suggerimenti per vincere la sfida

Lo smartwoking, se gestito al meglio, è la nuova frontiera del lavoro
Qualcuno lo ha scelto, tanti se lo sono ritrovato così, tra capo e collo. Lo smart working, ai tempi dell'isolamento forzato a causa dell'emergenza coronavirus, non è più un'opzione. Per tanti è l'unico modo di lavorare. Favorito anche dall'ultimo protocollo di sicurezza concordato sabato scorso da governo, aziende e sindacati, il telelavoro consente a chi non svolge una professione di prima necessità di proseguire la propria attività da casa.
Un salto in avanti, culturale e tecnologico, non da poco. Panico da gestione del tempo, distrazione, difficoltà a comunicare con i colleghi e overworking sono solo alcune delle ricadute negative che il lavoro da remoto può avere su una persona impreparata. Perché aziende e dipendenti sono arrivati così con l'acqua alla gola lo vedremo poi, ora non c'è spazio per le polemiche. Meglio mettersi in gioco, superare le paure e correre ai ripari.
Andiamo per punti.
1. Gli orari
Vanno concordati con chiarezza. Non avere confini temporali può essere destabilizzante e condurci all'overworking, piuttosto che all'improduttività. Meglio stampare l'agenda, metterla bene in vista e pianificare la settimana.
2. L'ambiente
Per dare al cervello segni di continuità, è necessario mantenere una routine anche a casa. Ad esempio, vestendosi come per andare in ufficio, dedicando uno spazio esclusivo alla postazione di lavoro e introducendo riti fissi, come ad esempio un caffé in videoconferenza con i colleghi prima di iniziare.
3. Le pause
Monica Bormetti consiglia una pausa di 20 minuti ogni 90 di concentrazione. «Il nostro corpo durante la giornata attraversa diversi cicli: si parla di ritmi ultradiani, che prevedono uno sforzo seguito da un riposo». Bisogna dunque alternare momenti di attività e parentesi di relax.
4. Il rito
Non è nulla di trascendentale, ma un concetto estremamente semplice. Il nostro cervello si nutre di coerenza e ordine, per cui se ogni mattina faremo la stessa cosa prima di dare il via al lavoro ne trarremo giovamento. Ad esempio? «Fate meditazione o scrivete una lista dei compiti che porterete a termine entro sera».
5. Il corpo e la mente
È importante inserire nella routine quotidiana stretching e attività fisica. Per scacciare ansia e preoccupazione, Bormetti raccomanda «un diario della gratitudine in cui annotare tre cose belle della giornata».
6. Le relazioni
In questo periodo di isolamento sociale, le relazioni con i colleghi vanno preservate. Si possono usare videocall (di strumenti ne esistono tantissimi, tra cui Google Hangouts e Microsoft Teams), ma anche chat di gruppo o i cari vecchi messaggi. Una raccomandazione: non abusatene e sappiate individuare appuntamenti precisi, al netto delle urgenze.
7. Gli interessi
In questa condizione ci troviamo ad avere più tempo libero. Per staccare dallo smart working, è consigliabile recuperare hobby accantonati da tempo o provarne di nuovi, riservando loro un tempo specifico in agenda. Meglio se si tratta di attività manuali.
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