Italia e Estero

Coronavirus, cosa deve sapere chi sta andando a lavorare

Nell'accordo raggiunto tra imprese e sindacati, il protocollo di sicurezza indica cosa è consentito fare e cosa no
Un operaio al lavoro con la mascherina - Foto Ansa/Matteo Bazzi
Un operaio al lavoro con la mascherina - Foto Ansa/Matteo Bazzi
AA

Nei giorni scorsi, sono state definite dal governo le nuove misure per imprese, famiglie e sanità in merito all'emergenza coronavirus. Un decreto annunciato che viaggia in parallelo all'accordo che il premier Giuseppe Conte sabato ha ottenuto dal confronto tra aziende e sindacati, in merito alle regole da rispettare sul luogo di lavoro per chi non può stare a casa.

Smart working
Innanzitutto, è bene sapere che se l'attività che svolgete non è essenziale all'azienda va sospesa, dando priorità a ogni forma di lavoro da casa, se possibile.

Ingresso
Nessuno può accedere al luogo di lavoro (sia che sia un dipendente o un fornitore) se ha una temperatura corporea superiore ai 37.5 gradi o se ha avuto contatti stretti con persone risultate positive al Sars-CoV-2 nelle ultime due settimane. Il titolare può chiedere la misurazione della febbre, oltre che imporre un flusso in entrara scaglionato per evitare assembramenti. Qualora un dipendente presentasse una temperatura superiore al limite consentito, deve indossare immediatamente la mascherina e chiamare il medico.

Pulizia e sanificazione
Gli ambienti di lavoro vanno puliti con attenzione ogni giorno e l'azienda deve predisporre una sanificazione costante, ovvero usando prodotti chimici efficaci, con particolare attenzione a superfici d'appoggio, tastiere, maniglie, schermi touch. 

Protezione
Si raccomanda a ogni lavoratore il rispetto delle regole già in più occasioni ribadite dal Ministero della salute, oltre che da Oms. Tra queste, lavarsi le mani spesso e correttamente e mantenere la distanza di almeno un metro. Qualora il tipo di lavoro non consentisse l'opportuno distanziamento dai colleghi, vanno indossate mascherine e guanti.

Cosa si può fare al lavoro e cosa no
Sospese riunioni e corsi di aggiornamento, meglio optare per videoconferenze. Tutti gli spostamenti, come i viaggi di lavoro, sono da evitare. Vanno contenuti i contatti con fornitori esterni, come ad esempio gli autisti, che devono lasciare il veicolo solo se necessario, oppure seguire un percorso prestabilito all'interno delle ditte e avere un bagno riservato.
Negli spazi comuni, come mense spogliatoi o salette caffè, gli ingressi vanno contingentati e è necessario ventilare spesso gli ambienti, oltre che sanificare tutte le superfici (come ad esempio macchinette del caffé o distributori dell'acqua).

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia